“Un’occasione storica, un grandissimo messaggio di pace e conciliazione tra i popoli”. Il regista curdo iraniano Fariborz Kamkari, in carnet I fiori di Kirkuk (2010) e Pitza e Datteri (2014), saluta con favore il viaggio di papa Francesco in Iraq: “È un mosaico multietnico, multiculturale e multireligioso, papa Bergoglio ha dato speranza ai popoli che vivono lì, a persone che hanno sofferto tanto. Io sono tornato dall’Iraq quattro gironi fa, la situazione è drammatica: il viaggio di Francesco fa soffiare un vento di speranza”.

Credits: Simone Risoluti - Vatican Media

Anche per il suo Kurdistan: “Sigilla il cambiamento in atto, il Kurdistan iracheno è l’unica parte del paese in cui la situazione è tranquilla. Più dell’85% dei cristiani iracheni vi si è trasferito, perché lì è possibile –dice Kamkari al daily cinematografo.it - esprimere la propria fede liberamente, senza problemi”. Altrove non è così: “Non si può dire la stessa cosa nel resto del paese, i quartieri cristiani stanno scomparendo: a Baghdad ho visto con i miei occhi tante case abbandonate, le comunità cristiane si stanno volatilizzando”.

Fariborz Kamkari - Foto Karen Di Paola

In particolare, Kamkari sottolinea il “grande significato” dell’incontro tra Papa Francesco e l’ayatollah Ali al Sistani, la massima autorità religiosa sciita del paese, “che ha sempre incarnato l’ala moderata, l’apertura verso le altre confessioni: una bellissima mossa di Francesco, che rinforza al Sistani anche nei suoi sforzi per sostenere il governo centrale nel portare un po’ di pace all’Iraq e l’intera regione”.

Fariborz Kamkari - Foto Karen Di Paola

Sceneggiatore e regista, tra i suoi ultimi lavori Acqua e zucchero – Carlo Di Palma: I colori della vita (2017) e Tre quartine e un addio (2018), Kamkari ha appena finito il documentario Kurdbûn - Essere curdo, che uscirà in Italia con Officine Ubu appena riaprono le sale: “Inquadro l’esistenza e la cultura curda – dice a cinematografo.it - partendo dall’assedio di Cizre da parte dell’esercito turco nel 2016, impiegando il diario visivo di una giornalista, Berfin Kar, che per questa documentazione è attualmente sotto processo in Turchia”.

Red Carpet di Fariborz Kamkari e Adriana Chiesa - Foto Karen Di Paola

Nondimeno, Fariborz non rinuncia all’ottimismo della volontà, corroborato dalla visita di Papa Francesco e dall’elezione di Joe Biden negli States: “Biden conosce la regione, ha esperienza della situazione reale in Iraq: la sua elezione significa speranza, per tutti i movimenti politici, curdi compresi”.