Irina Palm verso l'Orso d'Oro. A un giorno dalla conclusione della 57a Berlinale, i pronostici sono tutti a favore del film di Sam Garbarski con Marianne Faithfull, nel ruolo di una nonna che accetta di lavorare in un sexclub per salvare il nipotino malato. La convincente interpretazione della protagonista, che la proietta quasi senza rivali alla conquista del premio per la migliore attrice, potrebbe però riaprire i giochi per il miglior film. Nella probabile eventualità che la giuria non voglia assegnare un doppio riconoscimento, i favori della critica candiderebbero quindi il mongolo Tuya's Marriage, fin dall'inizio tra i favoriti, insieme al tedesco Die Faelscher.
La tradizionale attenzione del festival per le tematiche di denuncia sociale e politica non escluderebbe però il ripescaggio dell'israeliano Beaufort sulla guerra con il Libano, che potrebbe in alternativa imporsi per l'interpretazione corale del suo cast maschile. Stessi motivi e delicatezza delle tematiche affrontate lasciano supporre un'esclusione dell'italiano In memoria di me. Il film di Saverio Costanzo potrebbe quindi ambire al premio per la regia o a quello per l'interpretazione maschile. Principali concorrenti sarebbero su questo fronte l'austriaco Karl Markovics di Die Falscher e Dennis Haysbert che presta il volto a Mandela nel Colore della libertà. Non è però da escludere che, nella stessa categoria, il premio vada a sorpresa al piccolo protagonista del brasiliano The Day My Parents Went on Vacation. Principali avversarie della Faithfull sono invece sul fronte femminile Marillion Cotillard, vista il primo giorno nei convincenti panni di Edith Piaf in La vie en rose, la cinese Yu Nan di Tuya's Marriage e la tedesca Nina Hoss, apprezzatissima dai tedeschi per il suo ruolo in Yella. Ancora in cartellone prima della chiusura, che avverrà nella serata di sabato, sono Ich habe den Englischen Konig bedient di Jiri Menzell, Angel di François Ozon e Hallam Foe di David Mackenzie con Jamie Bell.