"Il mondo della moda non è fatto solo di top model, ma anche di centinaia di giovani che vivono tra grandi difficoltà economiche e solitudine. E' a loro che ho voluto dedicare questo mio film". A parlare è la regista francese Fabienne Berthaud, in concorso al festival Infinity di Alba con l'opera prima Frankie, prodotta e interpretata dall'attrice ed ex mannequin Diane Kruger, già vista nel ruolo di Elena in Troy. Accolto molto bene dalla critica francese, il film prende il titolo dal nome della sua protagonista, Frankie, un'ex modella di 26 anni ricoverata in una clinica psichiatrica a causa di una forte depressione causatale dal lavoro. Attraverso i suoi ricordi vengono ripercorsi i momenti salienti della sua carriera: l'entusiasmo degli esordi, il successo e poi l'inevitabile discesa, i provini umilianti, l'incubo del peso e della "vecchiaia". Un tema più che mai attuale, visti i recenti fatti di cronaca di cui è stata anche protagonista la top model Kate Moss. "Io però volevo mostrare il degrado morale di questa professione, ma fuori dai soliti cliché della droga e del sesso, concentrandomi principalmente sugli aspetti più quotidiani e lontani dal glamour della loro vita - continua la Berthaud -. Le modelle sono soprattutto persone molto sole, la maggior parte delle volte si tratta di ragazze giovanissime che a 22 anni hanno già finito la loro carriera, quasi sempre sono straniere nella città in cui vivono e viaggiano continuamente da un paese all'altro e ciò crea loro grandi difficoltà a stabilire delle relazioni e a trovare degli amici". Questo è anche uno dei motivi - racconta la regista - per cui la Kruger ha scelto, dopo sei anni, di abbandonare il lavoro di modella per dedicarsi al cinema. "Con lei abbiamo lavorato soprattutto sul lato emozionale e interiore del personaggio, più che su quello documentaristico" spiega la Berthaud, che ammette tuttavia di aver preso spunto per questo progetto da un reportage realizzato durante un concorso per modelle. "Quello che mi colpi in quell'occasione fu la delusione delle ragazze di non rispondere ai rigidi criteri di bellezza e perfezione imposti dal mondo della moda. Un modello in realtà falso perché in molti ignorano che tutte le foto che finiscono sulle riviste vengono in realtà modificate con il computer per cancellare qualsiasi tipo di imperfezione". La regista è ora al lavoro sul suo prossimo film: "E' l'adattamento di un mio romanzo, Pieds nus sur les limaces, e racconta la storia di due sorelle".