(Cinematografo.it/Adnkronos) - Sulla Croisette è il giorno di Gus Van Sant. Palma d'Oro nel 2003 con Elephant, il regista americano ha presentato oggi in concorso The Last Days, il suo film ispirato agli ultimi giorni di vita di Kurt Cobain, il leader dei Nirvana morto suicida nel 1994. ''Per interpretarlo al meglio c'è voluto il mal di stomaco", ha rivelato il protagonista Michael Pitt. L'attore, già visto in The Dreamers di Bertolucci, affianca Asia Argento e Kim Gordon nella parte di Blake, rockstar tormetata e oppressa dal peso del successo e dell'isolamento. "Il tentativo è quello di indagare le motivazioni che lo inducono a suicidarsi - ha spiegato Pitt -. Tutti i suoi gesti, nelle sue ultime ore, mirano soltanto a quello: alla morte. Per rendere al meglio il suo straniamento, mi sono sottoposto a una dieta speciale a base di legumi e insalate. Il mal di stomaco che ha prodotto, mi ha aiutato a muovermi come Kurt Cobain". All'inizio, racconta Van Sant, il film voleva essere una vera e propria biografia del leader dei Nirvana: "Poi ho capito che ne sarebbe venuto fuori un documentario e allora ho preferito concentrarmi su altri aspetti della sua esistenza. L'attenzione mediatica nei confronti della sua drammatica fine ha messo in rilievo un aspetto fondamentale, che ho cercato di ricreare: l'enorme peso della celebrità, la pressione, che Cobain allora viveva, derivante dal sentirsi troppo grandi e troppo importanti". Nonostante sia dichiaratamente ispirato alla sua figura, precisa Van Sant, Last Days è anche la storia di altri musicisti e anche a loro è dedicato. Tra i motivi che hanno indotto il regista a mantenere le distanze dalla vicenda personale del cantante, il rischio di cause legali da parte dei familiari di Kurt Cobain. Evidente, nel film, la totale assenza della compagna Courtney Love, per cui è stata organizzata una proiezione speciale: "Ci siamo concentrati sui suoi ultimi tre giorni di vita - spiega Van Sant -, e in quel lasso di tempo lei non è stata presente. Nel film sentiamo solo una voce al telefono. Forse è la sua, forse no". Ad alimentare il rischio di iniziative legali contro la pellicola, l'iniziale reazione di alcuni amici Cobain: "In principio erano contrari all'idea del film e hanno provato ad ostacolarlo in tutti modi. Poi invece lo hanno visto e lo hanno anche apprezzato".