Un’impresa titanica: un palco di otto tonnellate, largo dieci metri e alto tredici, che poi si trasforma in un cantiere, in una nave e infine in una balena. A trainarlo, a renderlo vivo, ci sono decine di attori, che animano la piazza di una città. Stiamo parlando di Moby Dick o il Teatro dei Venti, documentario realizzato da Raffaele Manco, che segue gli ultimi sei mesi di lavorazione di un progetto che ha richiesto tre anni.

Il Teatro dei Venti, compagnia di Modena (qui il sito), mette in scena Moby Dick di Herman Melville. Per ottanta minuti ci si immerge nel dietro le quinte di uno spettacolo che si fa sfida, vita, arte.

Lo potete vedere fino al 26 aprile qui

https://vimeo.com/351576263

Per i profani, significa comprendere le dinamiche che si celano dietro a ogni tipo di rappresentazione teatrale. Per gli addetti ai lavori, è il ritratto nostalgico di un mondo che speriamo possa ripartire presto. La macchina da presa cattura le incertezze, i dubbi, gli sforzi a volte sovrumani di tutti quelli che hanno messo la loro esistenza al servizio del pubblico.

Non solo una professione, ma qualcosa in più. La letteratura, la recitazione, la scenografia, il talento, la regia, la produzione: tanti anelli di un’unica catena, fatta di sforzi quotidiani, ma anche di grandi soddisfazioni. Moby Dick o il Teatro dei Venti è un progetto suddiviso in capitoli, che porta il capolavoro di Melville in una dimensione reale. Dipinge una magnifica ossessione, e lancia un appello per un settore che ha disperatamente bisogno di ricominciare a vivere.

Qui il trailer:

https://www.youtube.com/watch?v=NwRg2wNaJ3s&t=14s