I bambini ci guardano. Sentono e soprattutto capiscono tutto. Gli adulti spesso si dimenticano questa cosa. Pensano di proteggerli dai dolori, ma in realtà in questo modo aumentano la loro sofferenza. E’ quello che ci racconta Inverno, cortometraggio di Giulio Mastromauro, premiato con il David di Donatello, conferito dall’Accademia del cinema italiano, con verdetto unanime: prima volta nella storia.

D’altronde non si può non essere toccati e non rimanere commossi di fronte a questo racconto di perdita, vista attraverso gli occhi di un bambino di nome Timo, il più piccolo di una comunità greca di giostrai, che si trova ad affrontare il dolore per la malattia della madre da spettatore passivo.

Bambino interpretato magistralmente da Christian Petaroscia, giovanissimo talento di soli sette anni. Nel cast anche Babak Karimi, vincitore dell'Orso d'Argento al Festival di Berlino con Una separazione del regista premio Oscar Asghar Farhadi; Giulio Beranek, attore giovane ma ormai consolidato nel cinema e nella televisione, ed Elisabetta De Vito, candidata ai David di Donatello per la sua interpretazione in Non essere cattivo di Claudio Caligari.

"Gli adulti spesso commettono l'errore di sottovalutare i bambini”, dice il regista. Ed è proprio questa grande verità che viene alla luce in questo bel cortometraggio che ci ricorda quanto invece i bambini siano capaci di comprendere le “cose dei grandi”. E quanto si sentano invisibili constatando che i loro bisogni emotivi sono ignorati.

“Fare questo film è stato un modo per me di elaborare, forse per la prima volta, questa dolorosa perdita e, allo stesso tempo, esprimere il mio desiderio di condividerla con chi ha purtroppo vissuto un'esperienza analoga alla mia”, spiega Mastromauro che con questo corto ha dato vita a un racconto autobiografico.

Inverno rappresenterà l’Italia agli Oscar nel 2021.