Pollice alto per The Simpsons Movie. Il debutto della sit-com animata sul grande schermo (da noi arriverà in sala il 14 settembre) miete consensi diffusi negli States: la famiglia "gialla" più irriverente d'America conquista il plauso della Bibbia del cinema Variety e dei "cugini" di The Hollywood Reporter. "Dopo 18 anni e 400 episodi - rileva Brian Lowry sul daily di Variety - The Simpsons ha sviluppato un ingente pubblico potenziale, da quanti lo guardano tuttora a quanti lo guardavano in passato a quelli che non sono più spettatori ma hanno figli incollati allo schermo". E prosegue: "Fortunatamente, il film stesso offre un valido incentivo (alla visione, NdR) e l'efficace campagna marketing della Fox (7-Eleven trasformati in Kwik-E-Mart? Geniale) dovrebbe assicurare sufficiente curiosità...". Il collega Kirk Honeycutt sul Reporter ribatte: "The Simpsons Movie è tutto quello che un fan 18enne della serie televisiva animata della Fox potrebbe chiedere. Detto questo, Homer apre il film apostrofando gli spettatori "giant suckers" perchè pagano per vedere quello che è gratis in Tv. (...) The Simpsons Movie pare un cavallo vincente per 20th Century Fox e Gracie Films". Quasi le stesse parole per Lowry: "Se qualcuno avesse fatto un film sui Simpson, questo sarebbe stato più o meno il risultato - intelligente, irriverente, satirico e con una trama più lunga degli abituali 22 minuti, capace (appena appena) di sostenere una struttura narrativa estesa 4 volte tanto quella di un singolo episodio". E lo spirito pare davvero essere quello delle origini: "Mirando al risultato al box office, la crew fedele e leale dei Simpson - la moltitudine di scrittori, produttori e il regista David Silverman sono veterani della serie - hanno lavorato sodo - dice Honeycutt - per fare un film che si rifà agli anni vintage della sit-com. E' caustico, irriverente, sempre divertente e un po' rude. Non molto, comunque. Non è il film di Beavis and Butt-Head o South Park. Piuttosto - oserei dire - è charming". Tema guida del film è quello ambientale: al centro il massiccio inquinamento del lago locale, con l'incoscienza del patriarca Homer (doppiato nella v.o. da Dan Castellaneta, che dà voce a ben 10 personaggi) che metterà a soqquadro l'intera cittadina di Springfield. Dopo che la Environmental Protection Agency dichiara la comunità area disastrata e la mette in quarantena, toccherà proprio ad Homer cercare una via di salvezza per Springfield, nel tentativo di redimersi agli occhi di Marge (Julie Kavner) e il figlio Bart (Nancy Cartwright), che sentendosi trascurato dal padre si rifugia dal vicino zelante religioso Ned Flanders (Harry Shearer). Per finire, "tecnicamente, il film capitalizza l'aspetto cinematografico, senza alterare il look fondamentale della serie, anche se - scrive Variety - ci sono momenti di CGI che ovviamente vanno oltre la consueta strumentazione televisiva".