Annunciate le terne dei finalisti della sessantunesima edizione del Globo d’Oro, il prestigioso premio organizzato dall’Associazione Stampa Estera in Italia per premiare il valore e il merito che registi, attori, attrici e produttori hanno realizzato nell’ultimo anno. I premi saranno consegnati il 30 settembre a Roma.

 

Miglior film

Cosa sarà

Lacci

Le sorelle Macaluso

 

Miglior regia

Francesco Bruni - Cosa sarà

Emma Dante - Le sorelle Macaluso

Daniele Lucchetti - Lacci

 

Migliore Opera Prima

L’agnello di Mario Piredda

Paradise, una vita nuova di Davide Del Degan

Regina di Alessandro Grande

 

Miglior Commedia

Il grande passo

L’incredibile storia dell’isola delle rose

Paradise, una nuova vita

 

Miglior serie TV

Il Commissario Ricciardi

Speravo de mori’ prima

Suburra

 

Miglior Attrice

Valeria Bruni Tedeschi - Gli indifferenti

Simona Malato e Donatella Finocchiaro - Le sorelle Macaluso

Alba Rohrwache - Lacci

 

Miglior attore

Elio Germano - L’incredibile storia dell’isola delle Rose

Renato Pozzetto - Lei mi parla ancora

Kim Rossi Stuart - Cosa sarà

 

Giovane Promessa

Mattia Garaci - Padrenostro

Cristina Magnotti - Fortuna

Nora Stassi - L’agnello

 

Miglior Colonna Sonora

Michele Braga - L’incredibile storia dell’isola delle Rose

Matteo Carratello e Stefano Ratchev - Cosa sarà

Mattia Carratello e Stefano Ratchev - Padrenostro

 

Miglior Fotografia

Cesare Bastelli - Lei mi parla ancora

Daniele Ciprì - Il cattivo poeta

Michele D’Attanasio - Padrenostro

 

Miglior Sceneggiatura

Francesco Bruni - Cosa sarà

Sydney Sibilia e Francesca Manieri - L’incredibile storia dell’isola delle Rose

Michael Zampino, Heidrun Schleef e Giampaolo Rugo - Governance

 

Premio alla Carriera

Giuliano Montaldo

 

Premio Italiani nel Mondo, un riconoscimento speciale a chi si è distinto in un’opera cinematografica su una realtà non italiana

Miss Marx

 

Miglior documentario

Fuori era Primavera

Veleno

La Verità sulla Dolce Vita

 

Miglior cortometraggio

La stanza più fredda

Tempi morti

L’ultimo whisky con il cappellaio matto