"Da piccolo odiavo Hitler, giocavamo a ucciderlo, e mi chiedevo perché nessuno lo avesse fatto davvero". Così Tom Cruise, protagonista di una nuova "Mission Impossible" nella divisa del colonnello Claus von Stauffenberg, mente e braccio dell'Operazione Valchiria, il fallito attentato a Hitler nella Tana del Lupo il 20 luglio 1944.
Da venerdì 30 gennaio in 400 sale con 01Distribution, il film è diretto da Bryan Singer (X-Men, X-Men 2, Superman Returns), che ritrova lo sceneggiatore Christopher McQuarrie dopo il folgorante thriller I soliti sospetti del 1995: "Sono ebreo, conosco bene l'Olocausto, e da piccolo giocavo anche io con Chris (McQuarrie) a uccidere il Fuhrer, pur essendo attratto dall'estetica nazista". 
"Ero figlio unico, adottato, cattivo studente e preso di mira dai compagni, e immaginavo di possedere poteri speciali: forse per questo - prosegue Singer - amo gli eroi solitari, come il mutante Wolverine di X-Men, Superman e ora Claus von Stauffenberg". Un eroe con il volto di Tom Cruise, tirato a lucido e in ottima forma alla conferenza stampa di Operazione Valchiria: "A scuola ci insegnavano che tutti i tedeschi erano nazisti - dice l'attore - ma in realtà non era così: ammiro von Stauffenberg, amava la famiglia e il suo lavoro, e donò la vita per il suo popolo".
Cruise sottolinea poi l'"accoglienza magnifica che abbiamo ricevuto a Berlino, culminata in 10 minuti di standing ovation all'anteprima. Al di là dei titoli polemici e scandalistici dei giornali, i tedeschi hanno apprezzato il film, perché hanno compreso la nostra volontà di rendere omaggio alla Storia, la loro storia".
A sgombrare il campo dalle polemiche, è anche Singer: "Storicamente, in seno all'esercito tedesco covava un profondo odio per il Fuhrer, che le gerarchie naziste hanno dovuto sempre contrastare" e, soprattutto, lo sceneggiatore, premio Oscar per I soliti sospetti, Christopher McQuarrie: "Se von Stauffenberg fosse stato nazista e antisemita, l'avrei reso tale, senza tentennamenti: ho scritto Valkirie aderendo in toto ai lavori storiografici. Questo colonnello è stato oggetto di revisionismo ogni 10 anni: nei '50, era un eroe, mentre nei '70 le sue origini aristocratiche lo resero inviso al movimento. In 60 anni, si è fatta strada la semplificazione, quella che chiamo ignoranza informata: viceversa, la storia è molto complessa".
Mc Quarrie spiega poi perché il film è costruito come un thriller, pur essendo noto l'epilogo: "La mia ricetta è la suspense: sappiamo il risultato, ma non come e quando. Inoltre, siamo rimasti stupiti da quanta gente non sapesse che l'attentato fallì...", mentre Singer ricorda come "per illustrare il suo concetto di suspense, Hitchcock fece l'esempio di una bomba sotto al tavolo, nota agli spettatori ma non ai personaggi, ed effettivamente Stauffenberg mette una valigia esplosiva sotto il tavolo del Fuhrer...".
Da ultimo, spazio a Cruise, che dichiara il proprio amore per le donne: "Sono cresciuto con mia madre e tre sorelle: le conosco da sempre e so quanto siano magnifiche", i figli: "Connor ha recitato in Sette anime, scelto da Gabriele Muccino dopo un lungo provino, mentre io tremavo fuori dalla porta: voglio aiutare i miei figli a raggiungere i propri sogni", Obama: "Ha tutto il mio appoggio, mi piace la sua trasparenza e comunicatività", e il cinema: "Oggi il mio entusiasmo per questo lavoro è ancora più forte, e scelgo sempre mettendomi dalla parte del pubblico, e cercando nuove sfide per me: in Tropic Thunder come in Operazione Valchiria. Con ogni film voglio arrivare al pubblico più ampio possibile".