“Con Michelangelo Infinito abbiamo voluto superare il classico documentario d’arte per approdare a un film ‘documentato’ che ci piace definire di ‘autorevole finzione’, in cui il rigore del contenuto artistico e critico è affidato alla finzione degli attori che interpretano i personaggi”.

Parla Emanuele Imbucci, regista dell’ultimo film d’arte prodotto da Sky con Magnitudo Film che si propone di raccontare l’immortale opera di Michelangelo Buonarroti.

“La mia sfida era mostrare le opere con gli occhi di Michelangelo e di Vasari coinvolgendo l’emotività dello spettatore senza rinunciare al rigore filologico: per questo sono state vitali la consulenza scientifica del professor Vincenzo Farinella e la collaborazione dei Musei Vaticani. Un film del genere è realizzabile solo grazie alla condivisione di visione e di obiettivi con le entità, i musei e i professionisti che mettono la loro passione e conoscenza a servizio del film”.

 

A contendersi garbatamente la scena con le creazioni michelangiolesche troviamo Enrico Lo Verso e Ivano Marescotti, rispettivamente nei panni di Michelangelo e Giorgio Vasari. “Per delineare i personaggi ci siamo affidati allo studio dei documenti: i monologhi di Michelangelo sono basati su centinaia di lettere e sulle biografie contemporanee all’artista, mentre per Vasari abbiamo adattato in italiano moderno brani tratti dal suo Le Vite de’più eccellenti Pittori, Scultori e Architettori” sottolinea Cosetta Lagana, autrice del soggetto e direttore artistico del film.

 

L’aiuto degli esperti è stato fondamentale anche a Lo Verso nella preparazione del personaggio. “Inizialmente mi sentivo totalmente inadeguato a rappresentare un gigante come Michelangelo – dichiara l’attore - ma ho potuto fare affidamento sulla grande ricerca e il grande lavoro di preparazione portato avanti dalla squadra esperta e ben rodata di Sky. Grazie al loro aiuto spero di essermi avvicinato al personaggio”.

Nel ruolo di Vasari, Ivano Marescotti ha riscoperto la rilevanza storica del suo personaggio: “Conoscevo Vasari dai miei studi scolastici, ma è con questo film che ho realizzato che se il Cinquecento finisce con Michelangelo, il secolo successivo comincia con Vasari ed è con lui che ha inizio la critica d’arte moderna. Michelangelo Infinito è basato sullo stupore di Vasari per l’opera di Michelangelo e la visione del film è davvero all’insegna dello stupore, non solo per le opere mostrate, ma anche per il film in sé, opera d’arte a pieno titolo che ci offre un mondo immaginifico grazie al lavoro di maestranze cinematografiche e competenze storiche e artistiche”.

Ma come collegare la finzione cinematografica alla realtà delle opere d’arte? “Ho cercato dei canali di transizione tra le due dimensioni e ho immaginato un limbo personale per ciascuno dei personaggi”, spiega Imbucci.

“Per Michelangelo ho scelto le cave di marmo di Carrara, un set naturale difficile ma straordinario: uno spettacolo della natura che lascia senza parole, la cui imponenza tuttavia il Buonarroti ha osato sfidare per realizzare qualcosa di infinto. Al limbo spigoloso di Michelangelo si alterna quello di Vasari: accogliente, votato alla narrazione e all’ammirazione per Michelangelo. Su suggerimento di Francesco Frigeri abbiamo creato un ambiente circolare in legno, che ricordasse i teatri anatomici. Se siamo riusciti a collegare ambienti così diversi creando un mood distinto per ciascuno di essi e per le diverse opere è anche grazie alla musiche di Matteo Curallo”.

Tra i set d’eccezione spicca la Cappella Sistina, ricostruita per il film nel suo aspetto precedente all’intervento di Michelangelo. Parla Vincenzo Farinella, consulente scientifico: “La scena dell’ingresso nella Cappella Sistina quattrocentesca è emozionante. Oggi riusciamo a fatica a pensare alla Cappella Sistina senza Michelangelo, eppure prima del suo intervento essa era già un’opera compiuta, armonica. A noi è spettato il compito di tentare una ricostruzione suggestiva, emotiva ma anche filologica di questo luogo straordinario. È grazie ai Musei Vaticani che abbiamo potuto ricostruire inoltre la Cappella Sistina durante il lavoro di Michelangelo: l’ambiente virtuale che è stato creato seguendo meticolosamente la mappa delle giornate rende ogni elemento assolutamente attendibile, così che il nostro Michelangelo si muove in modo del tutto verosimile sui ponteggi”.

Ricordando il contributo dell’artista Marco Victor Romano alla realizzazione di disegni e ricostruzioni delle opere del Maestro, Farinella si ritiene soddisfatto dei risultati.

“Come studioso, questo tentativo di ricostruzione mi ha affascinato, perché in questo film si vuole mostrare la storia in atto, mescolando filologia e finzione, fantasia e scrupolo e cercando con la maggiore autorevolezza possibile di avvicinarci al passato e capire qualcosa di Michelangelo”, insiste Faribella. “Penso che Michelangelo Infinito dia un contributo interessante e mi colpisce il ritratto di Michelangelo che ne viene fuori: soprattutto nel monologo finale emerge bene quanto egli fosse drammaticamente critico con se stesso”.

 

Distribuito da Lucky Red, Michelangelo Infinito sarà nei cinema dal 27 settembre al 3 ottobre: è la prima volta che un film d’arte rimane in sala per una settiman.

Per Cosetta Lagani film come quelli prodotti da Sky “colmano un desiderio e un bisogno del bello presenti nel pubblico. Michelangelo è il sesto film d’arte di Sky, e come gli altri nasce sulla fiducia che il mezzo cinematografico consenta una divulgazione e un’esperienza cognitiva mai viste prima. A novembre 2014 Musei Vaticani fu un caso cinematografico: 30 000 spettatori, un risultato mai visto prima per un film di questo tipo. Meno di quattro anni dopo, con Caravaggio, l’Anima e il Sangue abbiamo visto una crescita del 600%. Con Michelangelo Infinito vogliamo continuare a raccontare al mondo il nostro straordinario patrimonio artistico”.