L'attore e regista Libero De Rienzo è morto ieri, 15 luglio, a Roma, stroncato da un infarto. Aveva 44 anni.

Nato a Napoli nel 1977, era figlio di Fiore De Rienzo, aiuto regista di Francesco Maselli. Dopo il debutto sul grande schermo con Pupi Avati in La via degli angeli (1999), nel 2002 ha vinto il David di Donatello come miglior attore non protagonista per l'iconico ruolo di Bart in Santa Maradona di Marco Risi, regista con cui ha lavorato anche in A/R Andata + Ritorno (2004).

Nel 2003 ha ricevuto il premio Shooting Star al Festival di Berlino, riconoscimento assegnato ai migliori interpreti emergenti europei. Due anni dopo, l'apprezzato debutto alla regia con Sangue - La morte non esiste.

De Rienzo è stato protagonista di Fortapàsc di Marco Risi (2009), in cui ha interpretato il giornalista napoletano Giancarlo Siani, ucciso dalla camorra: per questo ruolo è stato candidato al David e al Nastro d'Argento.

Tra i suoi film, La kryptonite nella borsa di Ivan Cotroneo (2011), Miele di Valeria Golino (2013), la trilogia di Smetto quando voglio di Sydney Sibilia (dal 2014 al 2017; per il primo film riceve la terza candidatura al David), Ho ucciso Napoleone di Giorgia Farina (2015), La macchinazione di David Grieco (2016), Dolceroma di Fabio Resinaro (2019), I due Papi di Fernando Meirelles (2019), A Tor Bella Monaca non piove mai di Marco Bocci (2019).

Recentemente è apparso in Fortuna di Nicolangelo Gelormini (2020) e Appunti di un venditore di donne di Fabio Resinaro (2021). Usciranno postumi Una relazione di Stefano Sardo e Takeway di Renzo Carbonera.

Padre di due figli, era sposato con la costumista Marcella Mosca.