È morto Hardy Krüger, uno dei più popolari attori tedeschi, celebre a livello internazionale grazie alla partecipazione in molte produzioni tra gli anni Sessanta e Settanta. Aveva 93 anni.

Nato nel 1928 a Berlino, arruolato forzatamente nella fanteria tedesca e prigioniero degli americani durante la guerra, dopo aver mosso i primi passi in teatro apparve sul grande schermo interpretando drammi di ambiente militare. Ottenne i primi successi nel mélo Illusione donna (1952) e nel film d'avventura Liana la figlia della foresta (1956).

Nel 1957 la grande occasione: fu scelto come protagonista del war movie Sfida agli inglesi di Roy Ward Baker, storia di un pilota tedesco che riesce a evadere da un campo di prigionia inglese. Due anni dopo affiancò Micheline Presle nel torrido giallo L'inchiesta dell'ispettore Morgan di Joseph Losey. Nello stesso anno Helmut Käutner lo chiamò per Il resto è silenzio, liberamente ispirato all'Amleto di William Shakespeare.

Nel 1962 Krüger partecipò ad Hatari di Howard Hawks, avventura africana con John Wayne ed Elsa Martinelli. L'Oscar per il miglior film straniero vinto nel 1963 dal toccante L'uomo senza passato di Serge Bourguignon lo impose sul mercato internazionale. Ottenne una candidatura al Golden Globe per il ruolo del rigido tecnocrate di Il volo della fenice di Robert Aldrich (1965).

Ormai star, Krüger apparve in L'affare Goshenko di Raoul Lévy (1966), La monaca di Monza di Eriprando Visconti (1969), Il segreto di Santa Vittoria  di Stanley Kramer (1969), La tenda rossa di Michail Kalatozov (1969)

Negli anni Settanta recitò in Il marsigliese di Alain Brunet (1973) e soprattutto in Barry Lyndon di Stanley Kubrick (1975), in cui interpretò il capitano Potzdorf. Resta nella memoria per le sue partecipazioni nei kolossal bellici Quell'ultimo ponte di Richard Attenborough (1977) e I 4 dell'Oca selvaggia di Andrew V. McLaglen (1978). A partire dall'inizio degli anni Ottanta diradò le apparizioni e si dedicò alla realizzazione di documentari.