E' morto dopo una lunga malattia Carlo Mazzacurati, presidente della Fondazione Cineteca di Bologna. Aveva 57 anni. Il regista, attore e sceneggiatore padovano era ricoverato all'ospedale di Monselice.
Tra i suoi film più celebri vanno ricordati Il toro, Leone d'Argento alla Mostra di Venezia del 1994, Vesna va veloce (1996), La lingua del santo (2000), La giusta distanza (2007) e La Passione (2010). Nel novembre scorso una delle sue ultime apparizioni pubbliche: al Festival di Torino riceve il Gran Premio Torino alla carriera e presenta il suo ultimo lavoro, La sedia della felicità, non ancora uscito nelle nostre sale.
Nato a Padova nel 1956, figlio dell'ingegnere e corridore automobilistico Mario, Mazzacurati studia al Dams di Bologna e nel 1979 realizza il suo primo film, Vagabondi (in 16mm e prodotto con i soldi ottenuti da un'eredità), che nel 1983 viene premiato al festival milanese Filmmaker Doc. Benché il film, un road-movie, venga premiato proprio dalla Gaumont, non trova distribuzione nelle sale. Si trasferisce a Roma dove collabora alla stesura di varie sceneggiature e scrive storie per la tv. In quegli anni conosce Gabriele Salvatores e diviene suo amico, collaborando con lui alla scrittura di Marrakech Express. Il suo primo film, Notte Italiana (1987, prodotto dalla Sacher Film di Nanni Moretti), vince il Nastro d'Argento e il Ciak d'oro. Due anni dopo Il prete bello, tratto dal romanzo omonimo di Goffredo Parise, vince il Primo Premio al Festival di Annecy. Nel 1992 Un'altra vita, viene presentato al Festival di Venezia. Il film successivo, Il toro, è premiato a Venezia con il Leone d'argento e la coppa Volpi al miglior attore non protagonista (Roberto Citran). Nel 1996, sempre a Venezia, presenta in concorso, Vesna va veloce. Due anni dopo allestisce in teatro 'Conversazione senza testimoni' e nel 1999 lavora, insieme Marco Paolini, a 'Ritratti', dialoghi con importanti personaggi della cultura veneta. La lingua del Santo (2000) è stato presentato in concorso alla 57° Mostra del cinema di Venezia. Dopo aver tentato nel 2002 la via del remake con A cavallo della tigre, il regista padovano inizia a parlare di sentimenti con L'amore ritrovato e si rivolge a nuovi generi come il giallo con La giusta distanza (2007), che si aggiudica il Nastro d'argento per il miglior soggetto.
Come attore ha recitato piccole parti per Nanni Moretti in Palombella rossa (1989), Caro diario (1994) e nel «Caimano» (2006), oltre che per Cosimo Messeri in Zeldman, sempre nel 2006. Nel 2009 ha co-prodotto con Angelo Barbagallo ed Edoardo Scarantino il film-documentario The One Man Beatles, sempre di Messeri, candidato ai David di Donatello 2010 come miglior film documentario.