Hollywood si schiera a favore di Snowden. Alcuni degli esponenti più critici del cinema americano - da Oliver Stone a John Cusack, da Roseanne Barr a Danny Glover, passando per Amber Heard e Shia LaBeouf - hanno firmato insieme a un gruppo di pacifisti statunitensi (che comprendono nomi del calibro di Noam Chomsky, Tom Hayden, Daniel Ellsberg e Joseph Wilson) una petizione per chiedere al presidente ecuadoregno Rafael Correa di concedere asilo politico al tecnico dell'NSA (National Security Agency), che ha sollevato il polverone sul Datagate e messo in imbarazzo l'Amministrazione Obama.Nel documento, che ha raggiunto intanto le 23.000 firme, si contestano le accuse mosse a Snowden, e si punta l'indice invece contro la politica "delatoria" della Casa Bianca, rea di applicare in modo del tutto arbitrario le leggi dell'Unione in materia di spionaggio.Tra i firmatari si manifesta una certa preoccupazione per il crescente "uso politico" delle suddette norme e, a difesa del giovane tecnico, si tirano in ballo libertà civili, tutela della privacy e possibili violazioni del IV emendamento, quello che disciplina il rapporto tra gli Stati: "Accusare di atti di spionaggio chi con evidenza non ne ha commesso alcuno - si legge nella petizione - è l'incontestabile prova di una persecuzione politica. La quantità senza precedenti di delatori che sono stati accusati di spionaggio dall'Amministrazione Obama suggerisce un'applicazione del tutto arbitraria della legge. Nel caso di Snowden poi, le attività dell'NSA che egli ha denunciato sono in palese violazione del Quarto Emendamento della Costituzione Americana che protegge da perquisizioni e sequestri ingiustificati. Non c'è nessuna prova che le sue rivelazioni siano una minaccia per la sicurezza degli Stati uniti o che abbiano mai voluto esserlo. Ma piuttosto che adottare riforme capaci di salvaguardare i diritti delle persone dentro e fuori i confini americani, l'amministrazione Obama una volta di più cerca di mettere a tacere chi ha portato alla luce simili abusi".