Approfondire e valorizzare il legame tra scrittura letteraria e screenplay cinematografico: questo l'obiettivo, anzi la mission di "Dalle parole alle immagini", il premio istituito da Taobuk-Taormina International Book Festival e Fondazione Ente dello Spettacolo, inserito nel calendario della 77a Mostra d'arte cinematografica di Venezia.

Il premio – che una qualificata commissione assegnerà di anno in anno a quello che sarà giudicato il miglior adattamento cinematografico – andrà per la prima edizione a Lacci di Daniele Luchetti, il lungometraggio scelto per inaugurare fuori concorso la Mostra, nella Sala Grande del Palazzo del Cinema. Il film, una produzione IBC Movie con Rai Cinema che sarà nelle sale italiane dall'1 ottobre distribuito da 01 Distribution, è tratto dal romanzo di Domenico Starnone, che firma anche la sceneggiatura insieme al regista Daniele Luchetti e a Francesco Piccolo, altro scrittore di punta del panorama italiano. Si tratta di due autori entrambi legati a Taobuk da stretti e importanti rapporti. Francesco Piccolo, premio Strega 2014 con Il desiderio di essere come tutti, ha presentato in quel settembre a Taobuk il suo libro, mentre a Domenico Starnone è andata nel 2017 la massima onorificenza del festival, il Taobuk Award for Literary Excellence.

Il riconoscimento verrà conferito il 4 settembre, alle ore 11, in occasione dell'incontro incentrato sul rapporto tra narrativa e racconto cinematografico, che sarà moderato dalla giornalista Giulietta Revel. Interverranno Antonella Ferrara, presidente e direttore artistico di Taobuk, Davide Milani, presidente della Fondazione Ente dello Spettacolo, il regista Daniele Luchetti e Domenico Starnone, autore della fonte letteraria e co-sceneggiatore del film.

Taobuk - Domenico Starnone

L'istituzione del premio, che suggella la partnership con la Fondazione Ente dello Spettacolo e la collocazione nell'ambito della Mostra di Venezia confermano l’importanza del connubio tra letteratura e cinema, l’intensità del rapporto dialettico e vitale tra i due mezzi espressivi. Da sempre, sin dalle origini della sua avventura, il cinema ha trovato nel medium letterario una fonte diretta o indiretta per esprimersi, sia traducendo un’opera attraverso un adattamento fedele sia adottando il tradimento come modalità privilegiata per entrare nel cuore di un testo. Il nuovo premio, che intende evidenziare quanto questa relazione speciale possa essere sfaccettata e originale, accoglie già nel nome le due dimensioni, complementari e non in opposizione, sottolineando sì l’autonomia di queste forme espressive ma soprattutto quella felice contaminazione che si verifica quando avviene l’incontro tra i due linguaggi allacciati tra loro (per citare il vincitore): le parole con cui si edificano i romanzi che nei casi migliori danno voce alla nostra vita interiore; e le immagini che plasmano i film coi quali ci rispecchiamo per riconoscere e scoprire qualcosa che forse non sapevamo di noi stessi.