Clicca qui per tutti i film della 60a edizione   Cinque gli americani in lizza per la Palma d'Oro, senza contare Michael Moore e Steven Soderbergh fuori competizione, per una edizione del Festival di Cannes che, almeno sulla carta, sembra riuscire a coniugare alta spettacolarità (Tarantino e Fincher) e cinema d'autore (incredibile la doppietta rappresentata dalla presenza congiunta dell'ungherese Bela Tarr e del russo Aleksandr Sokurov). Nel segno di una grandeur prevedibile in occasione del 60° compleanno della kermesse, gli organizzatori puntano altissimo ma non dimenticano di guardare anche alla sostanza: l'hongkonghese Wong Kar-wai in apertura, i sudcoreani Kim Ki-duk e Lee Chang-Dong (qualche anno fa a Venezia con Oasis), la giapponese Naomi Kawase e l'iraniana Marjane Satrapi in rappresentanza del cinema asiatico; Catherine Breillat, Christophe Honoré e Raphael Nadjari in difesa dei colori patri e la presenza dell'Europa orientale garantita dai nomi di Emir Kusturica, dal rumeno Cristian Mungiu, il tedesco di origine turca Fatih Akin e dal russo Andrey Zvyagintsev (Leone d'Oro nel 2003 a Venezia per Il ritorno), che si vanno ad aggiungere ai già citati Bela Tarr e Sokurov.