Presentati in un'affollatissima sala 1 del Greenwich Cinema i 7 cortometraggi selezionati da Davide Oberto e il suo staff per Spazio Torino 2010, il concorso per i migliori cortometraggi realizzati da cineasti nati o residenti in Piemonte.
Per più di 70 minuti corrono sullo schermo le immagini dei nuovi registi torinesi e piemontesi; sono quasi tutti alla loro prima esperienza in un festival così importante - dei presenti solo Luigi Sorbilli si può ormai considerare un “veterano” - e l'emozione è ben visibile sui volti tese e nelle voci tremanti. Il premio Chicca Richelmy (6.000 Euro in denaro e forniture tecniche) andrà a solo uno dei sette lavori in gara.
Accetta il consiglio, di Paolo Bertino e Alessandro Isetta è una riflessione sulla difficoltà dell'inseguire i sogni. Federico vuole fare l'attore, ma le logiche dello show business gli sono avverse. Dovrà forse dare retta a chi gli consiglia di mettere la testa a posto e trovarsi un vero lavoro? Bella fotografia e un volto interessante: quello di Gianluca Guastella.
Divergenze, di Luigi Sorbilli. Due uomini al bar e un duello all'ultimo… biscotto. Il cortometraggio più apprezzato in sala; una divertente “storiella” sul non voler prendere in considerazione l'ipotesi d'essere dalla parte del torto.
Esterno notte, interno giorno, di Antonio Daniele. Un uomo (Francesco Lattarulo) conduce un'esistenza priva di gioia. La ritroverà solo compiendo un viaggio dentro di sé, per rendersi conto di non aver bisogno di null'altro. Il più concettuale dei lavori presentati.
Falling up, di Junior Lucano è un'opera sulla boxe e sul non scendere mai a compromessi. La luce e i movimenti di camera di questo corto sulla “nobile arte” sono degni del miglior film sul pugilato.
Forse vi amo tutti, di Gino Caron è di certo il lavoro meno professionale tra quelli presentati; fotografia e qualità delle inquadrature lasciano spesso a desiderare, ma se si ha voglia di guardare oltre la confezione, si scoprirà un giovane autore che strizza l'occhio al Nanni Moretti/Michele Apicella di tanti anni fa.
May, di Andrea Tomaselli è un corto del 2010 girato come se fosse un film muto. Una ballerina e il suo baule: cosa conterrà? Perché la gente ne ha paura? Atmosfere delicate e sognanti in un bel bianco e nero.
L'ospite di Cristiano Tesio è un noir (“metafisico”, secondo il regista) che rimanda al Lynch di Strade Perdute (1996). Cosa si nasconde dietro ad un assassinio e ad una borsa piena di denaro? Un gangster si nasconde in una bettola aspettando di potersi godere il bottino. Ma è davvero colui che afferma di essere?