"Ho un desiderio tormentato e ineludibile: il superamento della contemporanea descrittività imposta dalla televisione. Nel libro che ho scritto e accompagnerà il film, Il melò ritrovato, sostengo che c'è stato un tempo degli dei, uno del dio unico, e uno degli uomini, che oggi sta tramontando, sostituito dalla tecnologia. Cerco di registrare il crepuscolo degli uomini, perché non finisca tutto in un centro commerciale il sabato pomeriggio".
Parola di Marco Filiberti che porta al Controcampo della Mostra di Venezia, la sua opera seconda, Il compleanno, melò contemporaneo all-star interpretato, tra gli altri, da Alessandro Gassman, Michela Cescon, Maria de Medeiros, Massimo Poggio, Piera degli Esposti e Christo Jivkov e prodotto da Agnès Trincal e  Caroline Locardi per Zen Zero Films."E' un film sulle verità nascoste, e la verità è amore: ma quando l'amore è assoluto si scontra con la finitezza della società postmoderna", dice il regista, che aveva esordito nel 2002 con l'apprezzato Poco più di un anno fa.
"Il colore de Il compleanno è quello del dramma, la sintassi è quella del mélo", rivela Filiberti, che ritrae un gruppo di amici in cui piomba l'"intruso" David (Thyago Alves), dalla bellezza inquietante e misteriosa, che lentamente turba e sconvolge i precari equilibri delle coppie, entrando nei pensieri e desideri inespressi di Matteo (Poggio)… "Non solo finirà in tragedia, ma questa - conclude il regista - non serve ai personaggi: la catarsi è solo nel metatesto. David scatena una reazione inaudita, stigmatizzando la non autenticità dell'ipercapitalismo attuale".