Una battuta dietro l'altra. Su Bush, Berlusconi, Hollywood e il papa. Inarrestabile come sempre Robin Williams ha dato il meglio di sé questa mattina a Roma, dove si è lanciato in un vero e proprio show comico di fronte ai giornalisti italiani. L'attore è a Roma per presentare il suo nuovo film, The Big White, commedia nera che ricalca lo stile dei fratelli Coen, diretta da Mark Mylod e interpretata anche da Holly Hunter, Giovanni Ribisi, Alison Lohman e Woody Harrelson, in uscita nelle sale il 18 novembre distribuita da Medusa. "Perché gli americani hanno rieletto Bush? Forse avevano messo qualcosa nell'acqua, forse Berlusconi" ha scherzato Williams, noto per il suo impegno politico con i democratici. "In realtà  - continua serio - lui è stato solo bravissimo a instillare paura negli americani e la gente ignora la verità: non c'è nessuna prova dell'esistenza delle armi di distruzione di massa e quando l'hanno tirato fuori dal suo nascondiglio, Saddam Hussein sembrava Nick Nolte, anche a livello economico le cose non vanno meglio, l'inflazione è alle stelle e il paese è al fallimento completo". In The Big White Williams interpreta il ruolo di un uomo che pur di aiutare la moglie, affetta dalla sindrome di Tourette, non esita ad appropriarsi di un cadavere e fingere che sia quello del fratello per intascare i soldi dell'assicurazione. La storia è ambientata interamente in Alaska, dove l'attore è tornato a girare per la seconda volta dopo Insomnia. "E' un paese meraviglioso, dove trovi gli animali camminare per le strade nelle città, orsi, alci. Ma ora che ci hanno trovato il petrolio non so quanto resisterà". A 54 anni, Williams dice di avere preso le distanze da Hollywood ("è per questo che vivo a San Francisco") e questo è anche il motivo per il quale sempre più spesso si ritrova a recitare in film indipendenti: "The Big White è un film che ha della stoffa e della sostanza e film così gli studios non li fanno più". Il prossimo s'intitola R.V. ed è diretto da Barry Sonnenfeld, "mi sento buono nella vita e mi piace far ridere la gente anche in un'altra lingua". Un regista italiano con il quale gli piacerebbe lavorare? "Bob Benigni - risponde - è un grande, uno che si diverte e permette anche di prendere in giro il papa". Williams ha parlato poi del suo impegno in Afghanistan, dove per tre volte si è recato in visita alle truppe Usa: "Questo non significa essere dalla parte di Bush - chiarisce l'attore -. Ma è importante far sentire loro che non li abbiamo dimenticati. Anche se ora i riflettori sono puntati sull'Iraq, lì la guerra continua". Quanto alla possibilità di candidarsi alle elezioni per diventare governatore come Schwarzenegger, dice: "Il mio passato mi perseguiterebbe, ma in America tutto è possibile. Per i comici c'è ancora una possibilità, basta pensare a Dario Fo che ha anche vinto il Nobel". E il futuro degli Stati Uniti? "Forse qualcosa cambierà ora che con la benzina alle stelle gli americani non possono più permettersi i grossi macchinoni, ma sono costretti ad andare alla ricerca delle utilitarie. Questa è l'unica cosa che li può fare veramente arrabbiare".