Altro che Time’s Up o Me Too. Se vogliamo capire dove si gioca la partita sul femminile, non possiamo fare a meno di partire da certi stereotipi culturali. È quanto tenta di fare, partendo da un genere come il melodramma,  il nuovo libro edito da Fondazione Ente dello Spettacolo La voce delle donne. Le sconosciute nel melodramma, da Galatea a Lucia Bosè, scritto da Simona Busni.

Il melodramma è il regno delle eroine dall’identità fragile, senza una voce per potersi esprimere, vittime in amore e di un fato avverso. Un mito di genere, che cinema, teatro e letteratura tramandano da sempre attraverso generazioni di personaggi femminili: dalla Galatea del Pygmalion di Rousseau alle sconosciute del cinema popolare italiano degli anni Cinquanta, passando per le protagoniste shakespeariane, le primedonne dell’Opera e le dive del cinema classico hollywoodiano. Ma chi sono veramente le donne del melodramma? E in che modo queste voci femminili continuano, nonostante tutto, a parlare a noi spettatori cinematografici di oggi?

Il libro, che l’autrice presenterà insieme alla scrittrice e giornalista Anna Maria Pasetti sabato 17 marzo, alle ore 17.30, presso lo Spazio Oberdan di Milano, nell’ambito del 25° Sguardi Altrove Film Festival, sarà disponibile in tutte le librerie dal 10 maggio.

 

Simona Busni, cultrice della materia in “Cinema Italiano” presso l’Università della Calabria, ha svolto attività di ricerca in Francia (Université Sorbonne). Ha pubblicato, tra le altre cose, numerosi saggi per riviste come Comunicazioni Sociali, Bianco e Nero e Fata Morgana. Collabora con la Rivista del Cinematografo come autrice della rubrica Powerful Women.