Quando il cinema è solidale. Con la presentazione al pubblico romano di Forse Dio è malato, docufilm di Franco Brogi Taviani ispirato all'omonimo libro di Walter Veltroni - diario di viaggio nell'Africa martoriata dalla guerra, dall'Aids e dalla fame ("Un film che dovrebbe far riflettere su cosa significhi vivere in una parte del mondo dove sopravvivere è una scommessa", ha detto Veltroni in un videomessaggio) - è partita la campagna di raccolta fondi promossa dalla ONG Movimondo, "Bambini Niassa", destinata ad un progetto per la costruzione di scuole in Mozambico. "Una cosa è la rappresentazione della realtà, o la percezione che della stessa si può avere attraverso qualsiasi canale mediatico - dice Luciano Sovena, amministratore delegato dell'Istituto Luce, che da venerdì 29 febbraio porterà il film in poche ma mirate sale del territorio nazionale - un'altra è provare a sensibilizzare le persone creando un rapporto diretto con il film, con l'autore e con le problematiche raccontate sullo schermo". Grande commozione, al termine della proiezione, per l'esibizione della cantante senegalese Siya Mazukeni - voce che contrappunta le bellissime musiche presenti nel film - accompagnata da alcuni componenti del suo gruppo.