In quattro giorni, i CinemaDays hanno attratto dal lunedì al giovedì 826mila spettatori, per un incasso di 2,95 milioni di euro. Un risultato inferiore per numero di spettatori del 29,9% ai CinemaDays di aprile 2016 (1,18 milioni di presenze nei quattro giorni, 3,8 M€) e del 53,8% a quelli di ottobre 2015 (1,79 milioni di presenze, 5,5, M€). Rispetto al periodo lunedì-giovedì delle Feste del Cinema di maggio 2013 e 2014 (che duravano otto giorni, dal giovedì al giovedì), i risultati sono del pari negativi (-17,86% rispetto al 2013, quando nei quattro giorni furono totalizzati 1 milione di presenze e 3,3 M€; e -12,91% rispetto al 2014, che accumulò nei 4 giorni 949mila presenze nei 4 giorni con un incasso di 3 M€).

Un risultato non convincente, nonostante il fatto che molte sale, anche per non subire la concorrenza degli altri cinema sul territorio, abbiano deciso di aderire all’ultimo momento. Le perplessità manifestate dall’Associazione Nazionale Esercenti Cinema (ANEC), determinandone la mancata adesione, riguardano la scelta di una comunicazione incentrata unicamente sul fattore prezzo e non, anche e soprattutto, sugli elementi distintivi dell’esperienza cinematografica, oltre all’insoddisfacente condivisione nella fase decisionale e organizzativa e, soprattutto, a un’offerta di prodotto non in linea, particolarmente per l’annunciata promozione di luglio che non risolverà le criticità del cinema in estate, su cui c’è ancora tanto da lavorare. Insomma una promozione sottotono, in larga parte affidata alla comunicazione aziendale delle sale cinematografiche, attraverso internet e newsletter.

               “Permane”, ha dichiarato la Presidenza ANEC, “la sensazione di un’occasione mancata per il rilancio dello spettacolo cinematografico come momento unico di condivisione sociale, attraverso una campagna strutturata per un lungo periodo, dove la leva prezzo può rappresentare uno dei fattori per un periodo limitato di tempo e non la fase centrale, come avvenuto. Inoltre”, prosegue la nota, “la volontà del ministero di incentivare il consumo estivo di cinema, che potrà allineare il mercato sala italiano agli altri principali mercati d’Europa, è condivisibile e anzi da tempo risulta tra le priorità dell’esercizio italiano, oberato dagli elevati costi di gestione quanto da un’irrazionale politica delle uscite di film; tuttavia, un’intera settimana di cinema a prezzo scontato a metà luglio, come annunciata dal Mibact e dall’Anica, va accompagnata da un’adeguata offerta di cinema, con continuità e convinzione”.