"Jacques Mesrine è ancora molto presente nella memoria popolare in Francia: è un'icona del contropotere, tanto che nelle periferie è considerato un personaggio di culto, la sua immagine è sulle t-shirt... Il film su di lui potrebbe essere pericoloso per eventuali rivolte nelle banlieu? Non credo, ma se anche fosse non sarebbe pericoloso, sarebbe normale conseguenza di come vengono trattate le persone lì".
Parla in italiano Vincent Cassel, protagonista assoluto di Nemico pubblico n.1, film in due parti (L'istinto di morte e L'ora della fuga) diretto da Jean-Francois Richet, interpretato da Gerard Depardieu, Cécile De France, Ludivine Sagnier e Mathieu Amalric e distribuito in Italia da Eagle (13 marzo e 17 aprile), resoconto filmato (e romanzato) della rocambolesca esistenza di Jacques Mesrine, soldato ribelle dell'esercito francese durante la guerra d'Algeria, poi spietato criminale nelle strade di Parigi.
"Non esiste un'unica verità su di lui - dice ancora Cassel - abbiamo letto il suo libro (L'Instinct de mort, scritto in prigione prima dell'ennesima spettacolare evasione, ndr) e anche i molti rapporti della polizia: si dice abbia ammazzato oltre 40 persone, ma di fatto non ci sono prove che abbia commesso un solo omicidio e quando venne ucciso nel '79 dai poliziotti in mezzo alla strada, in un agguato dove non gli venne nemmeno intimato di arrendersi, in molti lo considerarono un martire". Il rischio "esaltazione" è sempre dietro l'angolo, in operazioni di questo tipo. Per questo, racconta l'attore, "inizialmente avevo rifiutato di prendere parte al progetto: la stesura iniziale e la regia in un primo momento affidata a Barbet Schroeder prevedevano una celebrazione del personaggio che non mi trovava d'accordo. Mesrine era più showman che gangster, questo è vero, ma non era un eroe: ha sempre voluto far passare quest'idea di sé molto vicina ad un Robin Hood metropolitano, ma non credo abbia mai regalato nemmeno un soldo ai poveri. Il personaggio potrà risultare anche simpatico, carismatico, ma è anche un figlio di puttana, uno che mette la pistola in bocca alla moglie. Era giusto che venisse rappresentata questa ambiguità, altrimenti sarebbe stato sbagliato".
Soprannominato "l'uomo dai mille volti" (trasformismo che ha portato Cassel ad ingrassare ben 20 chili per interpretare l'ultimo periodo della vita del criminale, raccontata nel secondo capitolo del dittico), Jacques Mesrine era stato già portato sullo schermo nel 1984 (Mesrine di André Génovès) e ritrova oggi in patria i favori di un pubblico che non ha dimenticato le sue gesta: candidato a 11 César (tra cui quello per il Miglior attore - "ingrassare 20 chili è stato faticosissimo, così come lavorare sul film per 9 mesi, ma con un César passa tutto" - dice Cassel), Nemico pubblico n.1 ha incassato oltre 13 milioni di euro in Francia. Sarà difficile toccare certe cifre in Italia, chissà che la partecipazione di Vincent Cassel questa sera al Festival di Sanremo ("in Francia non sappiamo cosa sia, abbiamo il Festival di Cannes, lo conoscete?", dice ancora l'attore) non aiuti ad accalappiare qualche spettatore in più.