15 registe su 49 titoli ha detto il direttore Thierry Fremaux, in passato attaccato dalla stampa per la scarsa presenza di donne dietro la macchina da presa, come se il sesso di un'artista potesse prevalere sulla qualità dell'opera. Quest'anno (14-25 maggio), invece, i numeri ci sono, e anche qualcosa di più di 15, fatta la somma di giurate eccellenti e dive in passerella.
In pole position l'Italia che gioca la doppietta con Alice Rohrwacher in Concorso (Le meraviglie che pare una meraviglia con la sorella Alba e Monica Bellucci) e Asia Argento in Un Certain Regard con il personalissimo Incompresa, protagonista Charlotte Gainsbourg. E se tra le sorprese di questa edizione c'è il canadese Xavier Dolan promosso in competizione con Mommy (dopo l'esperienza di Tom à la ferme alla 70ma Mostra del Cinema), Leviathan di Andrey Zvyagintsev (Leone d'Oro veneziano nel 2003), Jessica Hausner, autrice del controverso Lourdes, è finita con Amour fou in Un certain Regard, forse per eccesso di raffinatezza.
Tra gli affezionatissimi i soliti noti, ma magari averli sempre: i pluripremiati fratelli Dardenne (Deux jours, une nuit), il turco Nuri Bilge Ceylan (Winter Sleep), il nuovo Ken Loach Jimmy's Hall, storia di un'attivista degli anni Venti; Mike Leigh con l'appassionante biografia dell'artista inglese Mr. Turner.
I francesi sono 4 e pare di grosso calibro: a partire dal maestro Godard con l'esperimento 3D, Adieu au langage; l'atteso Sils Maria con Kristine Stewart di Olivier Assayas (premio per la sceneggiatura ad Après mai a Venezia 69), Bruno Bonello che firma la biografia Saint Laurent ; e la prova del nove per Michel Hazanavicius: dopo l'exploit di The Artist, opera prima che appena tre anni fa ha vinto la Palma per il miglior attore (Jean Dujardin) e ben 5 Oscar tra cui film, regia e protagonista, è in gara, stavolta con un film drammatico, The Search, con la moglie- stella Berenice Bejo.
Pochi americani, però ci sono: Tommy Lee Jones con The Homesman e Bennett Miller (regista di Truman Capote) con Foxcatcher. E poi c'è David Croneberg , e sembra in gran forma dalle prime immagini di Maps to the Stars (supercast: Robert Pattinson, Julianne Moore, Mia Wasikowska…), in un anno, ricordiamo, in cui abbiamo visto al meglio il cinema made in Usa e che, fatta eccezione per Scorsese, Spike Jonze e Cuaron, quei film erano proprio in cartellone a Cannes.