Non solo Il grande Gatsby, c'è una carica di film in odore di Croisette. Parliamo del 66° Festival di Cannes, che aprirà il 15 maggio fuori concorso con l'atteso adattamento da Scott Fitzgerald di Baz Luhrmann, starring Leonardo Di Caprio: lo stesso giorno arriverà nelle sale francesi, cinque giorni dopo l'uscita (il 10) nei cinema americani, e non solo. Tu chiamala se vuoi anteprima…
Anche l'Italia sfodera i suoi “in predicato”: La grande bellezza di Paolo Sorrentino, con Toni Servillo, Sabrina Ferilli e Carlo Verdone; l'esordio di Valeria Golino alla regia, Miele, con Jasmine Trinca; Storia mitologica della mia famiglia di Daniele Luchetti, con Kim Rossi Stuart e Micaela Ramazzotti.
Ma a farla da padrone, almeno sulla carta, sono gli americani: quasi certi, The Bling Ring di Sofia Coppola, sui ladri di celebrità hollywoodiani, starring Emma Watson; il musicale Inside Llewyn Davis dei fratelli Joel ed Ethan Coen e, ancora, Her del regista-culto Spike Jonze, con Joaquin Phoenix innamorato di un sistema operativo; The Butler di Lee Daniels, film biografico sul maggiordomo Eugene Allen (Forest Whitaker) in pianta stabile alla Casa Bianca per 34 anni e 8 presidenti: Jane Fonda è la First Lady Nancy (somiglianza incredibile), Alan Rickman il consorte Ronald Reagan, ma c'è spazio anche per Nixon (John Cusack), Eisenhower (Robin Williams) e Jackie (Minka Kelly). E, ancora, James Gray con Lowlife, interpretato da Joaquin Phoenix e Marion Cotillard, e Steven Soderbergh, con Behind the Candelabra, interpretato da Matt Damon e MIchael Douglas.
Sulla Croisette dovrebbe ritornare la strana coppia di Drive: il regista Nicolas Winding Refn e l'attore Ryan Gosling nel violentissimo Only God Forgives e, sempre sul fronte criminale, ci sono speranze per Malavita di Luc Besson, con Robert De Niro e Tommy Lee Jones.
Tornando alle grandi accoppiate regista-interprete, della partita sarà anche Twelve Years a Slave, il “Django Unchained” di Steve McQueen e Micahel Fassbender, alla terza collaborazione dopo Hunger e Shame, mentre papabili sono anche il vampiresco Only Lovers Left Alive di Jim Jarmusch, con Mia Wasikowska e Tilda Swinton, e The Congress dell'israeliano Ari Folman (Valzer con Bashir), interpretato da Robin Wright, Paul Giamatti e il redivivo Harvey Keitel.
Tra i francesi, accanto a Besson, in lizza Guillaume Canet con Blood Ties, ambientato nella Brooklyn criminale anni '70 e interpretato da tre bellezze: Zoe Saldana, Mila Kunis e la moglie Marion Cotillard, nonché Jean-Pierre Jeunet (Amelie) con The Young and Prodigious Spivet.
Ma c'è già un film a far gola ai festival, e non solo Cannes: Nymph()maniac di Lars Von Trier, protagonista la ninfomane autocertificata Charlotte Gainsbourg, che verrà offerto in due versioni: hardcore e softcore. Nel cast anche Shia LaBeouf e Stellan Skarsgard, il produttore ha detto che non si farà in tempo per Cannes, dove peraltro Von Trier fu dichiarato persona non grata nel 2011 per le dichiarazioni antisemite a margine di Melancholia... Chissà, Venezia sta all'erta: lo scandalo è assicurato.