Dopo aver compiuto un quarto di secolo, il Bergamo Film Meeting si appresta a inaugurare la sua 26ma edizione con un programma quanto mai ricco, e come sempre in mirabile equilibrio tra i film del passato e quelli più originali della produzione attuale. Dall'8 al 16 marzo, nella consueta cornice dell'Auditorium, saranno presentati una settantina di titoli tra corti, medi e lungometraggi e nove opere si contenderanno la rosa camuna d'oro, il tradizionale premio del pubblico. La retrospettiva - riconosciuto punto di forza della kermesse diretta da Angelo Signorelli - è dedicata quest'anno al maestro del cinema francese René Clair. Regista dalla lunga carriera (trenta film in poco più di quarant'anni) ha attraversato il cinema francese in tutte le fasi: dal muto (Un cappello di paglia di Firenze) e dalle avanguardie (Entr'acte) fino al sonoro, portando sempre avanti uno stile personale, anche durante periodi fortemente connotati quali gli anni '40 del realismo poetico e i '60 della Nouvelle Vague. Attraverso commedie popolari ma delicate ha diffuso la leggerezza del suo umorismo anche in Gran Bretagna e negli Stati Uniti, dove ha lavorato per brevi periodi. Rimangono celeberrimi i titoli delle sue pellicole: Sotto i tetti di Parigi, Il milione, A me la libertà, Ho sposato una strega, Accadde domani, Dieci piccoli indiani. Nelle altre sezioni un omaggio al poliedrico autore di La Jetée Chris Marker, di cui verrà esposta anche una videoinstallazione, e una personale dedicata a Freddie Francis, a un anno dalla morte. Francis, oltre che apprezzato direttore della fotografia per cineasti come David Lynch (è opera sua il suggestivo bianco e nero di The Elephant Man) è stato regista di culto, grazie agli horror britannici prodotti dalla Hammer Film e dalla Amicus. L'ospite della kermesse sarà lo spagnolo Julio Medem, abituale frequentatore dei festival internazionali con opere come Gli amanti del circolo polare e Lucia y el sexo.