“Quando abbiamo fatto Ralph Spaccatutto pensavamo di aver raggiunto l’apice e invece da allora siamo andati avanti tantissimo, il che è eccitante ma fa anche un po’paura. Siamo davanti a cambiamenti epocali nel mondo dell’animazione e credo arriveremo a un punto che non siamo nemmeno in grado di immaginare. D’altronde era proprio questa la filosofia di Walt Disney: menti creative che nutrono avanzamenti tecnologici per raggiungere risultati inimmaginabili”, parla Rich Moore, veterano dell’animazione e regista insieme a Phil Johnston di Ralph spacca Internet, nei cinema dal primo gennaio 2019.

Nel sequel Ralph e Vanellope lasciano la sala giochi per esplorare internet, una nuova sfida per il team Disney: “Materializzare internet si è rivelato più difficile perché inizialmente ci sembrava un’idea così astratta, poi però parlando con esperti del settore abbiamo capito che è anche una realtà molto tattile che implica grandissimi server e chilometri e chilometri di cavi. Siamo partiti da lì e poi abbiamo pensato che Internet dovesse essere come una città antica, che cresce con nuove propaggini e che si compone di strati”. Studiare il passato per rappresentare il futuro dunque, rimarca Phil Johnston: “Il nostro production designer ha studiato a fondo Roma e la sua stratificazione storica, e così abbiamo rappresentato in profondità gli strati più antichi di Internet risalenti già agli anni ’60 e abbiamo situato sulla superficie di questo mondo in continua espansione gli elementi contemporanei come Google e Amazon”.

In mezzo all’obsolescenza della tecnologia il cuore della storia doveva essere universale e duraturo, sottolinea Johnston: “La cosa più difficile in realtà è stato trovare una storia forte come quella dell’amicizia tra i nostri protagonisti, qualcosa che potesse essere rilevante anche tra cent’anni e che consentisse al film di durare nel tempo”.

Ma com’è lavorare sulle spalle del gigante Disney, con il suo mastodontico patrimonio? “A questi film lavorano 500-600 persone, ma ciò che consente al tutto di funzionare è il tempo che viene lasciato allo sviluppo dell’idea originale”, afferma Moore. “Il processo comincia con me e Phil che pensiamo al cuore del film e perfezioniamo insieme le nostre idee per un tempo che va dai 6 mesi a un anno. È fondamentale per assicurarci che l’idea di base che ci aveva emozionati all’inizio non vada persa nel processo creativo”.

 

Ma veniamo ad alcune delle scene più esaltanti del film, che vedono le principesse Disney in una veste decisamente inedita. “È stato così strano!”, esclama Moore “Era un po’come se prendessimo Judy Garland dal Mago di Oz, Marilyn Monroe da Gli uomini preferiscono le bionde e Anita Ekberg da La Dolce Vita! Le principesse Disney sono delle vere e proprie icone ed è stato fantastico poter lavorare a un film che contiene personaggi con cui sono cresciute tante generazioni. Quale altro studio avrebbe potuto farlo? Una scena che è cominciata quasi come uno scherzo è diventata molto più profonda e ora vedo l’impatto che ha avuto sul pubblico: dopo queste scene le principesse sono state aggiornate, sembrano più umane. Il progresso viene dai posti più inaspettati… Chi l’avrebbe mai detto che Ralph Spaccatutto sarebbe stato il punto di partenza per una nuova era delle principesse!”.

Entusiasmo anche da parte delle voci italiane delle principesse “aggiornate”, tra voci ritrovate (è sempre di Serena Rossi la voce di Anna di Frozen) e prime esperienze di doppiaggio (è il caso di Mélusine Ruspoli). “È stato esilarante vederle tutte insieme in questa veste diversa di ragazze intraprendenti e autoironiche, ed è stato bello condividere quest’esperienza con tanti giovani colleghe”, dice Serena Rossi. Per Nicoletta Romanoff è stata “divertentissima la scena in cui scoprono il vero amore che è il pigiama, la tuta. Per una volta vediamo le principesse fuori scena, fuori dai loro castelli e ci appaiono delle ragazze normali”. Conferma una vera principessa, Mélusine Ruspoli, voce di Jasmine: “Sono una principessa, ma una principessa moderna e devo farmi strada da sola. Trovo che Jasmine si avvicini molto a me per la sua sete di conoscenza, è avventurosa e coraggiosa”.

Tra i doppiatori alle prime armi che hanno preso parte con entusiasmo a Ralph spacca Internet anche Salvatore Aranzulla – immancabile quando si tratta di Internet e tecnologia – cui è stata affidata la voce di un pop up (“Rivedere la mia voce su un personaggio animato è stata un’esperienza pazzesca, e il film mi ha sorpreso per la sua aderenza al vero: per la prima volta in un film ci sono riferimenti così accurati a siti realmente esistenti”), e i gamers LaSabriGamer e Favij, che danno la voce proprio a due giovanissimi gamers.

E la musica? Alla versione italiana della canzone cantata da Vanellope ci ha pensato Francesca Michielin: “È stata un’esperienza molto divertente e molto tosta, perché curare un adattamento non è mai un’impresa facile. Nella canzone si parla di Slaughter Race, il gioco che conquista Vanellope, e io ho voluto trasmettere il fatto che in amicizia non sia d’obbligo condividere tutto, che se vuoi bene a qualcuno devi anche lasciarlo andare. Il pezzo è molto elettronico, un tipo di musica con cui mi diverto molto”.