"Sogniamo un Paese dove i corti, e i Festival che li mostrano, si facciano senza difficoltà; dove finanziamenti e opportunità di mercato, per i film brevi, non siano soltanto un miraggio". Così Stefano Martina, presidente di Arcipelago, l'appuntamento che da sedici anni punta lo sguardo sui cortometraggi, e da qualche tempo anche sulle Nuove Immagini in genere: la prossima edizione (a Roma dal 13 al 19 giugno), è dedicata proprio a quel Paese "sognato". Che sembra immaginario, e invece esiste: "È la Francia, quest'anno nostra ospite d'onore", continua Martina illustrando il focus sul trentennale del Festival di Clermont-Ferrand, "la Cannes del cortometraggio", con gli esordi nel piccolo formato di autori come Mike Leigh, Peter Mullan, Jean-Pierre Jeunet, Erick Zonca; ma da Oltralpe proviene anche l'omaggio a Francois Ozon, di si vedranno due saggi scolastici e quattro corti giovanili, tutti "legati da un filo rosso alla sua filmografia successiva". Altri eventi speciali saranno dedicati a Corso Salani (molte le opere da lungo tempo invisibili), e ai diritti umani; mentre in "Extra Large" si vedranno in competizione quattordici documentari. Il cuore del Festival, però, restano i concorsi di cortometraggi. In "The Short Planet" gareggiano (per la prima volta insieme) i film realizzati con le nuove tecnologie ed i prodotti più tradizionali, dal momento che - spiegano i curatori - "il digitale è sempre più integrato nei linguaggi dell'audiovisivo". Titoli da tutto il mondo, e gli italiani Adil e Yusuf di Claudio Noce, Giganti di Fabio Mollo, e A Bicycle Trip del trio Avoletta/Nanmbiar/Veracini. E poi il "Concorso Nazionale", venti film in anteprima italiana, tra cui Il torneo di Michele Alhaique (presentato di recente al Tribeca di New York) e quattro prodotti del Centro Sperimentale di Cinematografia. Ai film già visti in Italia, ma meritevoli di ulteriore attenzione, sono dedicati gli "Itinerari": "Una sezione, spiega il selezionatore Alberto M. Castagna, che mostra l'attenzione per il cortometraggio anche dei nostri attori più affermati, da Valerio Mastandrea (che in Basette si mostra in versione Lupin), a Maria Grazia Cucinotta, generosa interprete e produttrice di Onde corte".