“Ero ossessionata dall'idea del matrimonio, non sapevo se s'ha da fare o non s'ha da fare, e così ho riversato questa angoscia nel personaggio di Nanà”. Per ammissione della stessa regista Nina Di Majo, è dunque nell'ansia di affrontare questa istituzione tradizionale la genesi del film Matrimoni e altri disastri, in sala a partire dal 23 aprile in circa 300 copie per 01 distribution. Una commedia brillante ambientata nei meandri “di quella borghesia che amo e odio profondamente, perché ne faccio parte”, spiega Di Majo, che per dar vita alla storia di una donna refrattaria al matrimonio e costretta a organizzare quello di sua sorella, si è ispirata ai modelli comici sofisticati inglesi e francesi, e anche per questo ha scelto come location Firenze. “All'inizio volevamo girare a Napoli, ma era il periodo dell'emergenza rifiuti”, così la produzione si è spostata in Toscana, secondo la regista un luogo perfetto per rappresentare “un'Italia sofisticata, internazionale, ma anche più pulita, dove accanto all'elemento culturale persiste la vicinanza con la natura”.
È qui che la protagonista, Margherita Buy è costretta a rimettere in discussione la sua chiusura verso il mondo grazie all'incontro col futuro cognato, un uomo un po' rude, razzista e zotico, impregnato di sciovinismo nordico, ma come sottolinea il suo interprete Fabio Volo, “ uno dei personaggi migliori del film perché ha un atteggiamento verso la vita schietto e diretto, è onesto e sincero e sfrutta le difficoltà affrontate nel corso della vita per andare al nocciolo dei problemi”. Una specie di “leghistello” soft, che Volo ha creato a partire dai suoi amici “di Brescia, della provincia, contro cui tutti sono pronti a puntare subito il dito senza preoccuparsi di capire i problemi che sono alla base del carattere delle persone”.
Accanto a loro anche l'amica di Nanà, impersonata da Luciana Littizzetto, che secondo l'attrice è un personaggio molto diverso da quelli che le presentano di solito, perché “non è una donna forte ma una single alla disperata ricerca di un qualsiasi straccio di uomo che le faccia passare la sua vita terribile”. Un terzetto di attori insolito, a cui si aggiunge la sorella di Nanà, Francesca Inaudi, di fatto l'unica sposata tra gli interpreti. E se Margherita Buy preferisce non esprimersi riguardo al matrimonio, si dice convinta non solo del valore della commedia ma anche di voler cambiare genere e interpretare in futuro qualche film horror o d'azione. Mentre il “non-attore” e “non-scrittore” Fabio Volo si sente finalmente un po' affrancato dall'eterna stigmate di “quello venuto dalla radio e dalla tv”, e si appresta ad affrontare la sua prima prova come sceneggiatore con l'adattamento del suo romanzo Il giorno in più, di cui ha però preferito non curare la regia, affidata a Massimo Venier.