Parte da Bergamo oggi mercoledì 5 febbraio, e prosegue fino a sabato 8, la quinta edizione della rassegna cinematografica “Al cuore dei conflitti”: quattro giorni di film dedicati al tema dei conflitti geopolitici, urbani, di genere, razziali e di classe. Organizzata da FIC-Federazione Italiana Cineforum e Laboratorio 80, in collaborazione con Lab 80 film, è una rassegna itinerante perché parte da Bergamo ma è poi destinata a fare tappa in diverse città italiane. In programma ci sono cinque titoli, due documentari e tre lungometraggi: tutti in anteprima e tutti provenienti dai più prestigiosi festival italiani e internazionali, che raccontano storie poco conosciute di Irlanda del Nord, Palestina, Bosnia e Indonesia. Il negozio di dischi della futura icona punk irlandese Terry Hooley, durante i troubles a Belfast negli anni Settanta, in Good Vibrations; il difficile tema dell'acqua nel contesto del conflitto israelo-palestinese in Water; la determinazione e i segreti di una donna che ha vissuto la guerra in Bosnia in Halimin Put; il genocidio mascherato da “caccia ai comunisti” del 1965 in Indonesia, nell'interpretazione degli stessi assassini, in The Act of Killing e, ancora, una giornata nella striscia di Gaza vissuta attraverso le vicende di soggetti diversi (un pescatore, un musicista, una giornalista, un fotografo, un contadino e i ragazzi del Parkour Team) in Striplife: sono questi i protagonisti della nuova edizione di “Al cuore dei conflitti”.