“Ribaltare il tavolo da gioco oltre i confini dell’Auditorium, lavorare sulla continuità, sul territorio metropolitano e laziale con Cityfest. Per me Roma è una festa mobile, una festa migrante, che spinge per il coinvolgimento e la formazione del pubblico: un evento per la città, per tutti alla portata di tutti. E dedico questa undicesima edizione allo scomparso Gian Luigi Rondi, di cui presenteremo il libro che aveva appena ultimato, Incontri”. Così il presidente della Fondazione Cinema per Roma Piera Detassis presenta la Festa di Roma, in programma dal 13 al 23 ottobre prossimi.

Budget di 3 milioni e 400mila euro come l’anno scorso (il budget totale della Fondazione Cinema per Roma, spalmato anche sul mercato MIA, il Fiction Fest e il Cityfest è di 10 milioni), parte dal +6% di biglietti staccati nel 2015 con tre parole d’ordine, espresse dal direttore artistico Antonio Monda: “Discontinuità: nessuna cerimonia, né madrine e vallette; varietà; internazionalità, con una quarantina di titoli provenienti da 26 Paesi diversi”. Monda dà altri numeri: 32 presenze di prima grandezza sul red carpet; 24 prime mondiali, il doppio dell’anno scorso; gli accrediti che a oggi fanno registrare un +9% sul 2015.

Tre le retrospettive, curate da Mario Sesti: Tom Hanks, cui il 13 ottobre verrà consegnato il premio alla carriera, con 15 titoli; American Politics, nell’imminenza delle elezioni presidenziali americane; Valerio Zurlini. Poi, gli omaggi: il 60° dei David; una mostra fotografica di Luigi Comencini; Dino Risi; Mario Monicelli, con il restauro de L’armata Brancaleone; Alberto Sordi, con Fumo di Londra; Gillo Pontecorvo con Queimada; Citto Maselli e Gregory Peck, i cui figli presenzieranno alla proiezione di Vacanze romane a Trinità dei Monti. Non solo, ci sarà un drive in all’EUR, un red carpet il 18 ottobre in via Condotti, poi spazio all’arte con Gilbert & George, alla musica con Michael Bublé, Elio e le Storie Tese,  il documentario The Rolling Stones Olé Olé Olé!: A Trip Across Latin America, alla critica con una tavola rotonda alla presenza delle firme di New York Times A.O. Scott e Los Angeles Times Justin Chang.

Tra i titoli in cartellone, tra cui The Birth of a Nation, Denial, Florence Foster Jenkins di Stephen Frears con Meryl Streep (presente), il caso Manchester by the Sea, Fritz Lang, Snowden, The Hollars, Il segreto di Jim Sheridan, Monda traccia qualche fil rouge: “Diversità: sessuale, razziale e religiosa; lavoro, con tre dei quattro film italiani, Napoli ‘44, 7 minuti, Maria per Roma e Sole cuore amore, che vi fanno riferimento; la politica; l’Olocausto, con Denial e un doc”. Quindici gli incontri ravvicinati: Roberto Benigni, Tom Hanks, Renzo Arbore, Bernardo Bertolucci, Jovanotti, Paolo Conte, Don De Lillo, Gilbert & George, Daniel Libeskind, David Mamet, Viggo Mortensen, Oliver Stone, Meryl Streep e Andrzej Wajda.