"I rifiuti della Campania sono la metafora della pattumiera sociale in cui è finito il nostro Paese". Sono parole durrissime quelle pronunciate da Peppe Ruggiero, uno dei tre autori - insieme a Esmeralda Calabria (apprezzata montatrice per Piccioni e Archibugi) e Andrea D'Ambrosio - di Biùtiful cauntri, il documentario sull'ecomafia che ha ottenuto la menzione speciale al Torino Film Festival, e che sarà nelle sale il 7 marzo distribuito da Lumièree & co. 20 copie, una cifra ridicola se confrontata con le 500 riservate ai film di Moccia e Muccino, "ma che per noi riveste un grande valore. Non ci aspettavamo neppure che uscisse" confessa Esmeralda. Puro cinema d'impegno, di quello che andrebbe fatto vedere nelle scuole, Biutiful cauntri storpia l'espressione inglese per testimoniare lo scempio che camorra, istituzioni e imprese stanno infliggendo non solo alla Campania, ma a tutto il Belpaese: "Questo non è un problema che riguarda solo Napoli e provincia - dichiara Raffaele Del Giudice, rappresentante campano di Legambiente e una vita spesa contro la "monnezza"- ma riguarda l'intera comunità nazionale. Per via delle complicità innanzitutto: è in atto da 14 anni una collusione trasversale tra imprese del nord, camorra e amministrazioni, per lo smaltimento dei rifiuti e delle scorie industriali. Perlopiù sostanze nocive ed altamente tossiche come testimoniato dall'aumento dei casi di diossina e di tumori sospetti nel triangolo compreso tra Acerra, Giugliano e Villaricca (comuni a 25 km da Napoli, ndr). E' falso dire che il problema dell'ecomafia è legato solo all'esubero dei rifiuti urbani. Quella è la punta dell'iceberg di una questione che non ha mai ricevuto la doverosa e approfondita attenzione dei media". "E' ovvio - gli fa eco D'Ambrosio - che quando comincia a morire il bestiame per via della vegetazione inquinata; quando si scopre che la maggior parte dei sversamenti illegali viene fatta direttamente nei terreni di coltura, gli stessi che ci danno frutta e verdura, la questione riguarda tutti noi. Quello che sta accadendo in Campania è una vergogna nazionale". Una vergogna che conta più di 4000 discariche abusive, 1200 delle quali solo nel circondario di Napoli. Cifre-monstre che hanno spinto l'Unione Europea a una ferma condanna nei confronti del nostro Paese. "Qualcosa si sta muovendo. - dichiara Ruggiero - E non mi riferisco tanto alle azioni giudiziarie (avviso di garanzia per il presidente della Giunta regionale della Campania, Antonio Bassolino; e sospensione delle attività irregolari dell'Impregilo, la società della famiglia Romiti vincitrice d'appalto per il ciclo-rifiuti nella Regione, ndr), quanto al formarsi di una coscienza civile nel territorio, quella che Pasolini avrebbe chiamato "disperata vitalià": contadini, allevatori, gente umile che lì è nata e cresciuta, e che ha visto morire ogni cosa nel giro di pochi anni. Questo film è dedicato soprattutto a loro". A una settimana esatta dall'uscita di Forse Dio è malato, un documentario sulla situazione nel continente nero diretto dall'italiano Franco Brogi Taviani, fa impressione vedere un simile degrado urbano e umano dentro le mura di casa nostra: "L'Africa è qui - conclude Ruggiero - ed è ora che anche i nostri connazionali che scelgono di girare film all'estero se lo ricordino. Perché va bene raccontare l'Africa o il Sudamerica, ma l'Italia chi la racconta?".