All'età di 106 anni, nella sua casa di Los Angeles, è morto Norman Lloyd. Attore, produttore e regista, era diventato molto popolare grazie a prestigiose collaborazioni e anche in virtù della sua veneranda età che lo rendeva tra i più longevi e apprezzati protagonisti del cinema americano.

Nato nel 1914 a Jersey City, nel New Jersey, Lloyd è cresciuto a Brooklyn. In una carriera durata oltre ottant'anni tra grande schermo, televisione e teatro, ha lavorato con molti mostri sacri del scorso secolo. Impegnato sul palcoscenico con Orson Welles e John Houseman, già negli anni Trenta, Lloyd ha interpretato il villain che precipita dalla Statua della Libertà in Sabotatori di Alfred Hitchcock (1942) e, ancora in un ruolo di cattivo, ha partecipato a L'uomo del Sud di Jean Renoir (1945).

Il sodalizio con Hitchcock è poi proseguito in Io ti salverò (1945). Tra gli anni Quaranta e Cinquanta ha lavorato con Jacques Tourneur, Richard Brooks, Joseph Losey, Lewis Milestone e Jules Dassin. La carriera di Lloyd subì una battuta d'arresto quando, sospettato di avere legami comunisti (Milestone e Losey erano nella lista nera), non riuscì più a trovare ingaggi a Hollywood e quindi tornò a Broadway.

Già anziano, ha interpretato il ruolo del preside in L'attimo fuggente di Peter Weir (1989) ed era nel cast di L'età dell'innocenza di Martin Scorsese (1993). Il suo ultimo credito cinematografico è in Un disastro di ragazza di Judd Apatow (2015).

Nonostante la lunghissima carriera, Lloyd è diventato famoso soprattutto in tarda età paradossalmente grazie al suo essere piuttosto anonimo pur presente da decenni nell'industria dell'intrattenimento, come testimoniato nel documentario Who Is Norman Lloyd? (2007) che ha contribuito a rafforzare l'immagine pubblica dell'attore agli occhi del pubblico americano.