È morto a Los Angeles, dove era stato ricoverato in seguito a un arresto cardiaco, Buck Henry. Aveva 89 anni.

Henry Zuckerman - questo il nome vero di Henry - era nato a New York in una famiglia di origine ebraica (la madre era attrice del cinema muto). Attore, sceneggiatore e regista, si è affermato in televisione negli anni Sessanta in programmi come The New Steve Allen Show e That Was The Week That Was e soprattutto Get Smart, creata con Mel Brooks.

S’impone al cinema con Il laureato (1967), che gli valse una candidatura all’Oscar insieme a Calder Willingham per la miglior sceneggiatura non originale. Nel capolavoro di Mike Nichols, si ritaglia anche la parte del receptionist dell’albergo dove Benjamin deve incontrarsi con Mrs. Robinson.

Il sodalizio con Nichols è proseguito in Comma 22 (1970, anche attore) e Il giorno del delfino (1973). Ha scritto, talvolta non accreditato, le sceneggiature di Candy e il suo pazzo mondo (1968), Il gufo e la gattina (1970), Ma papà ti manda sola? (1972), Da morire (1995) e Amori in città… e tradimenti in campagna (2000).

Buck Henry è apparso come attore in più di quaranta film. Lo ricordiamo padre smarrito di una figlia hippy in Taking Off (1971), avvocato esperto di brevetti industriali in L’uomo che cadde sulla terra (1976), contabile della mafia in Gloria – Una notte d’estate (1980), uno dei tre pescatori violenti di America oggi (1993).

Ha ricevuto una seconda nomination all’Oscar per la miglior regia, condivisa con Warren Beatty, per Il paradiso può attendere (1978), in cui recita anche nella parte di un angelo. Per entrambi si trattava del debutto dietro la macchina da presa. Ha diretto in seguito la commedia Il grugnito dell’aquila (1980).

Famoso per il suo umorismo tagliente, in televisione è stato spesso presentatore nel corso delle prime edizioni del Saturday Night Live e ha partecipo in qualità di guest star nelle sit-com Will & Grace, 30 Rock e Hot in Cleveland.