ZEN - ZONA ESPANSIONE NORD

ITALIA 1988
SCHEDA FILM

Regia: Gian Vittorio Baldi

Soggetto: Gian Vittorio Baldi

Colore: C

Genere: DOCUMENTARIO SOCIALE

Produzione: SAN FRANCISCO FILM

CRITICA
"Baldi dice di essersi avvicinato da laico alla scottante realtà che forma l'oggetto di questo suo film. A noi sembra che lo stile della pellicola, oltre al suo contenuto, trasudi un'intensa religiosità. Le lente panoramiche alla ricerca di tracce umane tra i mucchi di detriti e lungo i muri scrostati del quartiere, le espressioni e i gesti scrutati nelle lunghe inquadrature, l'intensità dei primi piani, sono elementi che denotano un atteggiamento di attenzione, che non si limita a osservare l'aspetto esterno delle persone, ma tende a metterne in luce il segreto più intimo. Per questa via il film diventa un discorso sull'anima, sorretto da una notevole capacità di rendere percepibile ciò che lo sguardo umano ordinariamente non vede. Lo spettatore cristiano esce dalla visione del film profondamente scosso e confermato nella convinzione che, come dice don Luigi, Dio è dentro di noi, e il segreto per raggiungere il suo cuore è scritto nel cuore di ogni peccatore." (Virgilio Fantuzzi, 'Civiltà Cattolica')

"Baldi è cineasta esperto, ha alle spalle una lunga militanza, se non dirige produce, e produce opere di autori che credono, come lui, in un cinema diverso, antidivistico, non-commerciale. Bene, 'Zen' è forse la punta più alta di questa professione civica ed umanitaria esercitata con la macchina da presa. Il lungo carrello che segue i due scippatori infatti per poi fermarsi al ralenti, l'apologo di don Luigi sulla chiesa che diventa sempre più piccola se i fedeli non la frequentano, l'ebrietà infamante dell'ubriaco, la canzone della Rosa marina, che acquista un'eco macabra, gli inserti silenti sui cortili pieni di acque impure, sono robuste pagine di cinema, dominate da un talento fermo e risoluto, capace di proporre riflessioni e di imporre contrizioni a tutti noi. Palermo è grata a questo cineasta che, con amore, si è piegato a scrutarne la piaga più dolente, quella che va curata per prima." (Gregorio Napoli, 'Il Giornale di Sicilia', 10 Maggio 1988)