Yi Yi - E uno... e due!

Yi Yi

GIAPPONE 2000
NJ Jian forma, con la moglie Min-Min ed i due figli, la tipica famiglia media. Vivono a Taipei con la mamma di Min-Min. NJ Jian che, dopo un anno fortunato, rischia il tracollo della sua piccola impresa, pensa di associarsi con Ota, un imprenditore giapponese che è un vivace ideatore di software per giochi elettronici. Il giorno del matrimonio del fratello di Min-Min la suocera, colpita da un ictus, entra in coma. Nello stesso giorno NJ ritrova il suo primo amore, Sherry, che non vedeva da vent'anni.
SCHEDA FILM

Regia: Edward Yang

Attori: Wu Nien-Jen - Nj, Elaine Jin - Ming-Ming, Issey Ogata - Mr. Ota, Kelly Lee - Ting-Ting, Jonathan Chang - Yang-Yang, Ko Su-Yun - Sherry, Adrian Lin - Li-Li, Chen Hsi-Sheng - Ah-Di, Ru Yun Tang - Madre di Min-Min

Soggetto: Edward Yang

Sceneggiatura: Edward Yang

Fotografia: Yang Wei-han

Musiche: Peng Kai-Li

Montaggio: Chen Bo-Wen

Scenografia: Peng

Altri titoli:

Yan Yan - Natsu no omoide

Yi yi: A One and a Two...

Durata: 173

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Produzione: PONY CANYON INC. (TOKYO), ATOM FILMS, NEMURU OTOKO SEISAKU IINKAI, OMEGA PROJECT.

Distribuzione: ISTITUTO LUCE

Data uscita: 2001-06-29

NOTE
- PREMIO ALLA REGIA AL FESTIVAL DI CANNES 2000.

- EDIZIONE RESTAURATA PRESENTATA AL FESTIVAL DI CANNES 2009 NELLA SEZIONE 'CANNES CLASSIC', PRESIEDUTA DA MARTIN SCORSESE.
CRITICA
"Edward Yang, grande regista taiwanese finora ossessionato dalle storie labirintiche, qui punta alla semplicità. Con dei risultati straordinari e il premio per la migliore regia a Cannes 2000. 'Yi Yi', ovvero 'uno uno', parla della solitudine, attraverso le parabole esistenziali (...) Le temute quasi tre ore di cinema all'orientale scorrono fluide, scandite da un ritmo sincopato, da partitura jazz. E con una straordinaria costruzione dell'immagine, degna del miglior Antonioni. Per scoprire, come vuole il piccolo Yang-Yang fotografando la gente di spalle, 'l'altra faccia della verità'. Quella che è impossibile vedere solo con i nostri occhi". (Sandro Rezoagli, 'Ciak', luglio 2001).

"Anche se viene da lontano 'Yi Yi' di Edward Yang dura tre ore ma potrebbe durare il doppio o la metà, ogni dettaglio parla, il suo ritmo è quello della vita. Anzi, la durata 'espansa' serve a sconfiggere la velocità e la distrazione di oggi. E non importa se vi smarrite fra mariti e mogli, figli e cognati, colleghi e amori mancati, non importa se l'andatura pacata, orizzontale, de-drammatizzata, è l'opposto del tempo funzionale e mirato a cui ci ha abituato il cinema occidentale. Perché basta assestare lo sguardo per scoprire, dietro le increspature della superficie, profondi movimenti interiori. Basta guardare oltre la ciclicità del racconto per notare crescite, cambiamenti, maturazioni." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 29 giugno 2001).

"Per questo film ha vinto nel 2000 al festival di Cannes il premio per la regia Edward Yang, taiwanese nato a Shangai, 54 anni, fanatico dei Manga, ingegnere, creatore di sistemi microinformatici a Seattle, uno dei registi d'avanguardia del nuovo cinema di Taiwan. Il titolo del film vuole indicare la natura e la forza dell'individualità. La durata della saga socio-familiare è nell'originale di quasi tre ore, ma non si prova alcun senso di fatica né di tedio: al contrario ci si immerge nella vita dei personaggi come nella propria". (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 6 luglio 2001).