WINDTALKERS

USA 2002
Durante la seconda guerra mondiale, l'esercito americano decide di usare il linguaggio degli indiani Navajos per codificare i messaggi segreti così da impedirne la decodifica da parte dei giapponesi. L'esercito giapponese a sua volta decide di catturare dei soldati Navajos per usarli come traduttori. Gli americani, venuti a conoscenza del fatto, assegnano ai Navajos dei marines come guardie del corpo, con l'ordine di ucciderli in caso di pericolo. Il film narra l'amicizia tra il soldato navajo Ben Yazzie e il sergente dei marines Joe Enders, che dovrà mettercela tutta per non far cadere il suo amico nelle mani dell'esercito nipponico evitando però la soluzione estrema.
SCHEDA FILM

Regia: John Woo

Attori: Nicolas Cage - Sergente Joe Enders, Adam Beach - Ben Yazzie, Peter Stormare - Sergente Hjelmstad, Noah Emmerich - Caporale Charles Rogers, Mark Ruffalo - Pappas, Brian Van Holt - Harrigan, Roger Willie - Whitehorse, Frances O'Connor - Rita, Christian Slater - Ox Henderson, Jason Isaacs - Maggiore Mellitz, William Morts - Fortino, Cameron Thor - Mertens, Kevin Cooney - Otorino, Keith Campbell - Kittring

Soggetto: Joe Batteer, John Rice

Sceneggiatura: John Rice, Joe Batteer

Fotografia: Jeffrey L. Kimball

Musiche: James Horner

Montaggio: Steven Kemper

Scenografia: Holger Gross

Effetti: John McLeod, Phil Cory

Durata: 134

Colore: C

Genere: GUERRA

Produzione: LION ROCK, MGM

Distribuzione: 01 DISTRIBUTION

Data uscita: 2002-06-28

NOTE
- EFFETTI PIROTECNICI: JOE DIGAETANO.
CRITICA
"Costato 118 milioni di dollari, il film è anche molto spettacolare, ma su registri diversi dai soliti di John Woo. Che qui sembra troppo rispettoso per abbandonarsi al suo fiammeggiante stile hongkonghese, ma non riesce ugualmente a darci quel senso di stupore e di verità che è la chiave di ogni film di guerra, per quanto smaccatamente falso possa essere. Per carità: dopo oscenità come 'Pearl Harbor' e 'Il mandolino del capitano Corelli', questo 'Windtalkers' dalle movenze classiche è un gioiello di decenza se non di inventiva. Ma è dura tornare alla guerra nel Pacifico dopo 'La sottile linea rossa'". (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 28 giugno 2002)

"Abile nella messa in scena delle battaglie - meglio, dei massacri - come ci si può aspettare da un virtuoso delle cineprese multiple, Woo ha chiuso nel cassetto lo struggente lirismo con cui aveva riformato il cinema d'azione hongkonghese, e da lì quello del resto del mondo. La cosa peggiore è che il regista, copiato da tanti, ora si mette a copiare gli altri, fino dal prologo ricalcato sulla prima sequenza di 'Salvate il soldato Ryan'. No, la cosa peggiore è Nicolas Cage, allucinato e saldamente in testa alla classifica degli attori più negati della sua generazione". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 30 giugno 2002)