Voglio vivere con Letizia

ITALIA 1937
Un ricco giovane, prima di sposare la fanciulla che i genitori gli progettano e che appartiene a famiglia nobile ma finanziariamente rovinata, vuole persuadersi che la ragazza lo accetti per se stesso e non per i propri denari. Si finge, pertanto, un povero pittore, mentre un suo amico si presenta alla villa della fanciulla e si spaccia per il possibile fidanzato. Dopo una serie di vicende e di contrasti, il giovanotto ha realmente la prova dell'affetto sincero che la ragazza gli porta e avviene il felice matrimonio.
SCHEDA FILM

Regia: Camillo Mastrocinque

Attori: Assia Noris - Letizia, Gino Cervi - Bebe, Umberto Melnati - Il cugino, Bianca Stagno - Signora Barozzi, Clara Padoa - Contessa Serravalle, Enzo Biliotti - Osvaldo Tempera, Marisa Vernati - Kiki, Guglielmo Barnabò - Ing. Barozzi, Pina De Angelis - Amica di Letizia, Norma Nova - Stefania, Aristide Baghetti - Avvocato, Nico Pepe - Impiegato galleria d'arte, Tullia Baghetti - Suora, Ambretta Glori - La Bambina, Amalia Pellegrini - 'Mademoiselle', la governante, Giulio Alfieri, Antimo Reyneri, Elli Parvo, Anna Livesi, Giuseppe Gambardella, Thea Daris, Lucia Cantalamessa, Giulia Cadore, Bianca Bonivento, Luisella Beghi, Iole Tinta, Giovanni Rosa, Anna Valpreda

Soggetto: Mario Soldati, Giuseppe Guarino

Sceneggiatura: Mario Soldati, Camillo Mastrocinque

Fotografia: Akos Farkas

Musiche: Giuseppe Rosati

Montaggio: Rita Rolland

Scenografia: Guido Fiorini, Gastone Medin

Costumi: Gino Sensani

Aiuto regia: Belisario Randone, Piero Tellini - assistente

Altri titoli:

Voglio vivere con Letizia - Matrimonio ideale

Durata: 85

Genere: COMMEDIA

Produzione: SAPEC

Distribuzione: GENERALCINE

CRITICA
"Questo film ha il raro pregio - raro si riferisce alla produzione italiana - di essere fatto bene. Specialmente la prima parte - la seconda è in confronto un po' tirata via - si può considerare un modello. Mastrocinque rivela qui non soltanto una matura esperienza della macchina da presa e della tecnica cinematografica, ma anche un notevole gusto e una vigile sensibilità, che si avvertono nel taglio dei quadri, nel modo di far muovere gli attori, nel gioco e nelle rifiniture dei dettagli, e assommano nel ritmo della narrazione, la quale risulta scorrevole, vivace e piena d'imprevisti." (Lino De Joanna, "Il Popolo di Roma", 30 gennaio 1938)