Visages, villages

3/5
Agnès Varda e Jr in viaggio per la Francia. Incontrando persone, volti, luoghi: un doc dallo sguardo molteplice

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FRANCIA 2016
Agnès Varda e JR hanno in alcuni punti in comune: la passione e la messa in discussione delle immagini in generale e più specificamente sui luoghi e sui dispositivi per mostrarle, condividerle ed esporle. Agnès ha scelto il cinema. JR ha scelto di creare delle gallerie fotografiche all'aperto. Quando Agnès e JR si sono incontrati nel 2015, hanno subito deciso di lavorare insieme per fare un film in Francia, lontano dalle città, attraverso un viaggio a bordo del camion fotografico (e magico) di JR, portando a termine una serie di progetti, a volte casuali a volte già preparati. Ma il film racconta anche la storia della loro amicizia, cresciuta durante le riprese, tra le sorprese e le prese in giro, ridendo delle loro differenze.
SCHEDA FILM

Regia: Agnès Varda, JR

Attori: Agnès Varda - Se stessa, JR - Se stesso

Sceneggiatura: JR , Agnès Varda

Fotografia: Claire Duguet - Bonnieux, Reillanne, Usine, Nicolas Guicheteau - Parigi, Usine, il Nord, Valentin Vignet - BnF, costa della Normandia, Romain Le Bonniec - Vexin, Le Havre, Pirou, Raphael Minnesota - Museo del Louvre, Julia Fabry - seconda MdP, Roberto De Angelis (II) - Cuisine, Svizzera

Musiche: Matthieu Chedid

Montaggio: Agnès Varda, Maxime Pozzi-Garcia

Altri titoli:

Faces Places

Durata: 89

Colore: C

Genere: DOCUMENTARIO

Specifiche tecniche: (1:1.85)

Produzione: CINE TAMARIS, SOCIAL ANIMALS, ROUGE INTERNATIONAL, ARTE FRANCE CINEMA, ARCHES FILMS

Distribuzione: CINETECA BOLOGNA (2018)

Data uscita: 2018-03-15

TRAILER
NOTE
- REALIZZATO CON LA PARTECIPAZIONE DI: CANAL +, ARTE FRANCE, LE PACTE, COHEN MEDIA GROUP. CON IL SOSTEGNO DI: THE MUSEUM OF MODERN ART, NEW YORK; LA FONDATION CARTIER POUR L'ART CONTEMPORAIN, PARIS; CINEFEEL DOTATION; CAROLINE E HOWARD DRAFT, ERIC KAYSER, GILLES SITBON; CTAI-CHERRY TREE ART INITIATIVES; CENTRE NATIONAL DU CINEMA ET DE L'IMAGE ANIMEE.

- DIRETTORE ARTISTICO DEI COLLAGES: GUILLAUME CAGNIARD.

- FUORI CONCORSO AL 70. FESTIVAL DI CANNES (2017).

- CANDIDATO ALL'OSCAR 2018 COME MIGLIOR DOCUMENTARIO.
CRITICA
"I francesi lo definirebbero un film 'jubilatoire', che mette allegria e gioia. Noi italiani possiamo aggiungere radioso, etereo, brioso, esultante. Perché 'Visages, Villages' (...) non è solo un film, un bel film, ma anche una specie di esperienza totale, psicologica e mentale, capace di trasmetterti quella gioia e quell'allegria che animano il film e i loro due autori e interpreti, la regista Agnès Varda e il fotografo JR. (...) il senso più profondo del film va cercato proprio nel legame che unisce due persone così distanti e che le fa vicendevolmente reagire. Perché quello che è il «tradizionale» percorso dell'arte contemporanea, preoccupata di rompere i confini della fruizione «esponendo» le proprie opere dove non ti aspetti di vederle e coinvolgendo in maniera sempre più diretta il pubblico così da abbattere le barriere tra oggetto e fruitori, diventa in 'Visages, Villages' qualcosa di diverso e, appunto, di 'jubilatoire'. La differenza d'età tra i due sembra svanire (...) anzi chi ha più energie sembra proprio lei perché ha saputo mantenere la stessa curiosità e lo stesso entusiasmo che l'hanno guidata per tutta la sua vita da regista (...). A sorprendere, oltre la vitalità e la grazia di una regista che ha mantenuto lo spirito dei suoi vent'anni, è però la lezione di cinema che emerge a ogni scena: 'Visages, Villages' non è un documentario, non sono fogli di diario, non è una finzione, è tutto questo e molto di più ancora perché a ogni scena ti sembra di entrare in un film nuovo, a seconda di quello che il mondo che incontrano i due autori propone loro. (...) un trionfo di intelligenza appassionata, di divertimento e allegria. Che restituisce al cinema la sua forza di invenzione e di poesia." (Paolo Mereghetti, 'Corriere della Sera', 12 marzo 2018)

"Conversazioni, confidenze, l'incontro con la nonna centenaria di JR, l'occhio e i piedi di Varda, il loro cammino intreccia variazioni con leggerezza, umorismo, un po' di romanzesco da cui affiora il ritratto di una Francia (Europa?) al presente e un quasi «diario» personale degli artisti (...). Le immagini di Varda, e la sua arte esprimono sempre un incontro con dei luoghi o con delle persone a cui stavolta si aggiunge un dialogo in forma di «trasmissione» tra la regista con il caschetto bicolore e il ragazzo alto con gli occhiali che passa nell'istinto (condiviso) di un gesto artistico. Ai collage di JR si mescolano quelli di un'epoca dell'immaginario messi in scena da Varda: Demy, Resnais, la 'Bande à part', di cui lei (Rive gauche) e Godard (Rive droite) sono gli ultimi rimasti. E in questa scia di emozioni la regista riesce a sorprenderci e a commuovere con la sua macchina da presa, e uno sguardo che nonostante la malattia degli occhi conserva lucidità e grazia." (Cristina Piccino, 'Il Manifesto', 15 marzo 2018)

"Che meraviglia questo viaggio della regista Agnès Varda e del fotografo JR (...). Vite anonime di provincia che prendono luce e colore, assurgendo a fama. Il cinema nella sua essenza più pura. (Maurizio Acerbi, 'Il Giornale', 15 marzo 2018)

"Si esce (...) riconciliati con il mondo e con se stessi dalla proiezione di 'Visage, Village', un'opera di vera e propria poesia realizzata sulle strade della Francia da una 'strana coppia' di artisti, tra umorismo e memoria e tenerezza." (Alessandra De Luca, 'Avvenire', 16 marzo 2018)

"(...) una vera e propria poesia in immagini realizzata sulle strade della Francia dall'88enne regista Agnès Varda, una delle ultime rappresentanti della NouvelleVague, e JR, giovane protagonista mondiale della street art, celebre per le sue gigantesche fotografie incollate sulle facciate di edifici, muri, scale, cisterne, treni e qualunque superficie lo ispiri. La strana coppia esplora alcuni villaggi per cercare volti e corpi capaci di raccontare delle storie, ma il loro via diventa l'occasione per riflettere sul tempo che passa, sul significato delle immagini e sulla straordinaria bellezza dell'umanità. Impossibile non commuoversi poi quando la Varda tenta senza successo di incontrare lo schivo Godard nella sua casa di Rolle, in Svizzera, e finisce per essere sommersa dai ricordi di un irripetibile passato." (Alessandra De Luca, 'Avvenire', 20 maggio 2017)