Viramundo - Un viaggio musicale con Gilberto Gil

Viramundo

SVIZZERA 2013
Il maestro della musica brasiliana Gilberto Gil, dopo decenni di successi internazionali, intraprende un nuovo tour che lo porta nei Paesi del Sud del mondo: da Bahia ai territori aborigeni australiani, dalle township del Sud Africa al cuore dell'Amazzonia brasiliana. Con la stessa passione profusa nella musica, Gil porta avanti anche la sua missione in qualità di Ministro della cultura: promuovere la diversità culturale in un mondo globalizzato attraverso incontri e concerti, rivelando la sua visione per un futuro pluralistico e interconnesso, ricco di speranza e cambiamenti.
SCHEDA FILM

Regia: Pierre-Yves Borgeaud

Sceneggiatura: Emmanuel Gétaz, Pierre-Yves Borgeaud

Fotografia: Camille Cottagnoud

Montaggio: Daniel Gibel

Altri titoli:

Viramundo - A musical journey with Gilberto Gil

Durata: 93

Colore: C

Genere: DOCUMENTARIO

Produzione: EMMANUEL GÉTAZ, FRÉDÉRIC CORVEZ, CLÉMENT DUBOIN PER DREAMPIXIES, URBAN FACTORY, RADIO TÉLÉVISION SUISSE, SSR SRG, MOMENTUM PRODUCTION, ARTE

Distribuzione: NOMAD FILM

Data uscita: 2013-07-11

TRAILER
CRITICA
"Soweto, Gilberto Gil scherza con i tecnici di una tv. È affabile, si sente a suo agio e accenna alle sue origini yoniba. Quando un ragazzo gli chiede se ha anche un nome africano, lui ammette di averlo scordato. Tranquillamente, senza imbarazzo: per Gil le origini africane non sono fonte d'identità, ma solo una delle componenti della sua cultura, insieme a quella nativa amazzonica e a quella europea. Un elemento di ricchezza e allo stesso tempo una spinta alla condivisione culturale e politica. Nel viaggio intorno al mondo raccontato dal documentario di Pierre-Yves Borgeaud, Gil mette la sua chitarra e la sua voce al servizio di tutti i musicisti che incontra, convinto assertore di un sincretismo che va ben oltre i confini della musica. Esponente storico del tropicalismo e ministro della Cultura nel primo governo Lula, Gil dimostra oggi un ottimismo e un'energia straordinari, anche se non dimentica nemmeno per un momento la lotta contro il razzismo. Ma poi, con la chitarra in mano ricorda a tutti che in fondo «la razza umana non è altro che una settimana di lavoro di Dio». (Luca Mosso, 'La Repubblica', 11 luglio 2013)