VENT'ANNI

ITALIA 1949
Ciro e Geppo, due ragazzi scapestrati che compiono spesso dei piccoli furti, stanno pensando di tentare un colpo più grosso. Con tale proposito, Ciro si reca un giorno in un grande magazzino e per studiare l'ambiente, si ferma a lungo al banco di Iris per comprare un giocattolo. Nasce così tra i due un'amicizia sentimentale e Iris lo presenta alla propria nonna. Ciro, Iris, la nonna e Geppo partecipano ad un pellegrinaggio al Divino Amore, ma durante la festa, Ciro vede un tale a cui tempo prima aveva rubato una valigia e scappa. Iris rimane male, ma lo perdona quando Ciro torna da lei e a modo suo le spiega ciò che è successo. Riprende così la relazione sentimentale e perché i due possano alla fine sposarsi, l'agente addetto al magazzino fa assumere Ciro in servizio. Egli ne approfitta per tentare una notte il colpo tanto vagheggiato; ma trovandosi di fronte ad un altro ladro, l'aggredisce e l'abbatte. Creduto un eroe, Ciro viene glorificato e premiato, ma sul più bello riappare l'uomo della valigia, che con una parola potrebbe rovonare tutto. Ma il derubato è un buon diavolo e vedendo che il ragazzo è veramente pentito e sul punto di cambiar vita, non vuole nuocergli e tace.
SCHEDA FILM

Regia: Giorgio Bianchi

Attori: Liliana Mancini - Iris, Oscar Blando - Ciro, Francesco Golisano - Geppa, Marcella Melnati - Nonna Di Iris, Checco Durante, Nando Bruno, Augusto Mastroantoni, Lamberto Magiorani, Nicola Manzari, Barbara Leite, Vittoria Crispo, Fulvio Vergari, Lolly Moreno, Giorgio Bianchi, Marcella Ruffini

Soggetto: Aldo De Benedetti

Sceneggiatura: Aldo De Benedetti, Fabrizio Sarazani, Cesare Zavattini, Gaspare Cataldo, Giorgio Bianchi

Fotografia: Sergio Pesce

Musiche: Gino Filippini

Montaggio: Adriana Novelli

Durata: 95

Colore: B/N

Genere: COMMEDIA

Produzione: ERMANNO DONATI PER AL.C.E. - FINCINE

Distribuzione: AL.C.E. FINCINE- REGIONALE

NOTE
ARREDAMENTO: MARIO RAPPINI.
CRITICA
" (...) E' un film che non ha nulla di eccezionale, ma è sufficientemente grazioso e scorrevole, sia nella realizzazione che nel dialogo. Blando, Golisano e la Mancini, ormai non più attori improvvisati, appaiono ancora immaturi per ruoli di responsabilità, ma promettono bene." (A. Albertazzi, 'Intermezzo', n. 8, 30/4/1950)