Vendetta

They Won't Forget

USA 1937
In una città del Sud America avviene un delitto che commuove la pubblica opinione. Il procuratore generale intende - anche per distinguersi dai suoi predecessori che hanno lasciato molti delitti impuniti - riuscire ad ogni costo a fare giustizia. Indizi molto gravi si accumulano casualmente su un giovane del Nord America che da poco si trovava con la moglie nel Sud. L'atmosfera surriscaldata dalla città e gli antagonismi tra Nord e Sud non mai sedati, che in simili occasioni si risvegliano con inaspettata violenza, aggravano la situazione dell'imputato, il quale si protesta innocente. Inutilmente da New York si invia un grande investigatore ed inutilmente viene affidata la difesa ad un principe del foro americano: l'opinione pubblica e la ostinata prevenzione del procuratore generale, associate addirittura al subornamento dei testimoni e all'intimidazione dei giurati, conducono alla condanna a morte. Respinto il ricorso in appello, interviene finalmente il governatore dello Stato che, a costo di rinunciare alla propria carriera, commuta la pena e ordina la riapertura del procedimento. Ma i parenti della vittima, sostenuti da elementi estremisti, fermano il treno che trasporta il prigioniero e gli fanno giustizia sommaria.
SCHEDA FILM

Regia: Mervyn LeRoy

Attori: Edward Norris - L'imputato, Prof. Robert Perry, Gloria Dickson - Sybil Hale, Otto Kruger - Michael Gleason, Claude Rains - Avv. 'Andy' Griffin, Allyn Joslyn - 'Bill' Broc, Lana Turner - Mary Clay, Linda Perry - Imogene Mayfield, Cy Kendall - Detective Laneart, Frank Faylen - Bill Price

Soggetto: Ward Greene - romanzo

Sceneggiatura: Robert Rossen, Aben Kandel

Fotografia: Adolph Deutsch

Montaggio: Thomas Richards

Scenografia: Robert M. Haas

Costumi: N'was McKenzie

Durata: 95

Colore: B/N

Genere: DRAMMATICO GIALLO

Tratto da: dal romanzo "Death In the Deep South" di Ward Greene

Produzione: MERVYN LEROY PER WARNER BROS.

Distribuzione: WARNER BROS.

NOTE
- E' IL PRIMO FILM CUI COLLABORA ALLA SCENEGGIATURA ROBERT ROSSEN.
CRITICA
"Del tutto estraneo alla nostra mentalità e ai nostri ordinamenti giudiziari, il film è descritto con violenza di sentimento e acceso realismo." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 8, 1937/38)