Uragano ai Tropici

ITALIA 1939
In un fortino spagnolo del Marocco il giovane capitano Moraes riceve l'ordine di sabotare il volo del tenente Reguero, poiché in realtà si tratta di una spia. Quando i due si incontrano, il capitano riconosce nel tenente Reguero uno dei suoi più cari amici, però è costretto ad adempiere il suo dovere. Solo dopo la sua partenza arriva un dispaccio: si è trattato di un terribile errore. Moraes non riesce a darsi pace mentre nel frattempo scoppia un devastante uragano...
SCHEDA FILM

Regia: Gino Talamo, Pier Luigi Faraldo

Attori: Fosco Giachetti - Capitano Moraes, Rubi Dalma - Manoela Moraes, Osvaldo Valenti - Tenente Reguero, Mino Doro - Neichols, Vinicio Sofia - Il radiotelegrafista, Danilo Calamai, Aristide Garbini, Antimo Reyneri

Soggetto: Anton Giulio Majano - novella

Sceneggiatura: Antonio Leonviola - anche adattamento, Anton Giulio Majano, Domenico Meccoli

Fotografia: Aldo Tonti, Beniamino Fossati - operatore

Musiche: Ulisse Siciliani

Montaggio: Gino Talamo

Scenografia: Ottavio Scotti

Costumi: Vittorio Nino Novarese

Durata: 74

Colore: B/N

Genere: DRAMMATICO

Tratto da: novella di Anton Giulio Majano

Produzione: G.G. PONZANO PER LA PONZANO FILM (TORINO)

Distribuzione: PONZANO EUROPA FILM

NOTE
- DIRETTORE DI PRODUZIONE: GIORGIO LASTRICATI.
CRITICA
"Di 'Uragano ai tropici' si può dire, come di tanti altri film: 'meno brutto di quello che credevo'. Perché, poi, certi film, ancora prima di vederli, si pensa che debbano essere brutti, è un mistero e forse non sarà mai chiarito. (...) Comunque il film è meno brutto di quanto si poteva credere prima di vederlo; anzi, a pensarci bene lo è molto meno (...). Può anche darsi che la parte debole sia nel soggetto, che arriva fuori 'tempo massimo' dopo altri duecento soggetti dello stesso genere, ed è un po' tardi, non si può negarlo. Poi, ci sono delle cose inverosimili e assurde. Ma l'atmosfera è resa bene, è efficace, e l'interpretazione è ottima: Fosco Giachetti è sempre il bravo capitano di 'Squadrone bianco' (ma per lui non c'è la legge sull'avanzamento a scelta?), Osvaldo Valenti in una parte finalmente non antipatica ma solo scanzonata è nella giusta luce. Mino Doro (...) è al suo posto. E anche Rubi Dalma non mi è dispiaciuta". (Mino Doletti, "Film", 12, 23 marzo 1940)