UNA MANGUSTA PER 3 CAMALEONTI

Un'avvenente truffatrice, che si fa chiamare Desirée Charrier e agisce per conto di un "capo", Decker, che non ha mai visto (le dà gli ordini per telefono) riesce, spacciandosi per moglie del neurologo Javier Echevarria, ad aggirare l'orefice Leon Urritia, trafugandogli gioielli per il valore di un miliardo. Investigando sul "colpo" per conto di una compagnia assicuratrice, il tenente Barney Holmes, dell'Interpool, si mette in contatto con Desirée fingendo di essere un ricettatore: scopre allora, che i preziosi rubati a Urrutia, e per i quali il gioielliere ha già ricevuto l'indennizzo di un miliardo, sono falsi. Ritrovata la truffatrice, Echevarria, che, pur senza farglielo capire, s'era prestato coscientemente al suo giuoco, alla notizia che entrambi sono stati beffati dall'astuto Urrutia, reagisce recandosi con Desirée dal gioielliere, per imporgli di spartire con loro il miliardo pagato dall'assicurazione. Dopo aver ascoltato, non visto, la confessione di colpevolezza di Urrutia, il tenente Holmes, rivelandosi ben diverso dalla sua immagine ufficiale di poliziotto incorruttibile, chiede e ottiene di avere anche lui la sua parte del bottino. In seguito al casuale ritrovamento dei gioielli veri, però, Urrutia deve restituire il miliardo, per cui non resta ai quattro che mettersi a disposizione di Decker (che è in realtà, il marito di Desirée) per un "colpo" senza precedenti, destinato a ripagargli di quello fallito per la loro incapacità.