UNA FIGLIA IN CARRIERA

I'LL DO ANYTHING

USA 1994
Sposatosi con Beth, l'attore Matt Hobbs ha avuto una bambina, Jeannie, che ha trascurato per due anni per motivi di lavoro. Dopo il divorzio, la moglie, coinvolta nel crac di una finanziaria, viene arrestata, e Matt deve occuparsi della figlia che ha sei anni ed un carattere assai ostico. La vicina Lucy lo aiuta in parte, e il produttore Burke Adler, che lo ha contattato per un provino, gli fa fare l'autista, mentre la dirigente di produzione Cathy Breslow cerca di trovargli un'altra parte. Burke ha una vita sentimentale movimentata, ma sembra che l'esperta di sondaggi Nan Mulhanney eserciti un fascino particolare su di lui, egocentrico e materialista. Cathy trova per Matt il ruolo di protagonista in un film ed ha un rapporto con lui, ma al momento di difenderne la candidatura dopo il provino, lo abbandona. Frustrato, Matt deve affrontare il fatto che Jeannie, che ha fatto un provino a sorpresa, sia stata ingaggiata per un serial televisivo a sfondo familiare e multi razziale. Immedesimandosi nell'esordio della figlia, Matt la assiste in ogni modo, guadagnandosi l'affetto della figlia, che nella scena cruciale del provino, in cui deve piangere, riesce finalmente nell'intento. Quanto al nevrotico Burke e alla sua amica Nan, anch'essi protagonisti di un litigio con separazione, sembrano intenzionati a rimettersi insieme. Matt, offeso con Cathy che gli ha confidato di non aver appoggiato la sua candidatura, rompe la storia sentimentale con lei, che però, dopo il successo di Jeannie, gli ha trovato un'altra parte in un film.
SCHEDA FILM

Regia: James L. Brooks

Attori: Nick Nolte - Matt Hobbs, Whittni Wright - Jeannie Hobbs, Albert Brooks - Burke Adler, Julie Kavner - Nan Mulhanney, Joely Richardson - Cathy Breslow, Tracey Ullman - Beth Hobbs, Anne Heche - Claire, Angela Alvarado - Lucy, Vicki Lewis - Millie, Ian McKellen - John Earl Mcalpin, Joely Fisher - D Person

Soggetto: James L. Brooks

Sceneggiatura: James L. Brooks, Richard Marks

Fotografia: Michael Ballhaus

Musiche: Hans Zimmer

Montaggio: Richard Marks

Scenografia: James L. Brooks

Effetti: Billy Myatt

Durata: 106

Colore: C

Genere: DRAMMATICO COMMEDIA

Specifiche tecniche: NORMALE

Produzione: JAMES L. BROOKS, POLLY PLATT

Distribuzione: COLUMBIA TRISTAR FILM ITALIA (1994) - COLUMBIA TRI STAR HOME VIDEO

CRITICA
"Al festival di Taormina Enrico Ghezzi ha presentato a braccio questo film, esaltandone l'autore, quel James L.Brooks del quale non abbiamo dimenticato 'Voglia di tenerezza'. (...) Lei è Jeannie Hobbs, figlia di Matt, un caratterista che non riesce ad aver successo. Sarà la piccola ad aiutare quell'artista in crisi. Brooks non si limita a sfruttare la simpatia della neoattrice, ma lancia un'occhiata ad usi e costumi di Hollywood, qui descritta come la sentina dell'ipocrisia e del compromesso, abitata da un nugolo di personaggi arrivisti e nevrotici, dove l'antica saggezza e la sorridente bonomia di Frank Capra, sono ormai, solo un ricordo. Ad un tempo, da Jeannie giunge una suadente lezione di vita: bisogna comprendere gli affanni degli adulti e, possibilmente, spingerli a risalire la china." (Gregorio Napoli, 'Il Giornale di Sicilia', 7 Settembre 1994)

"Ci sono un paio di cose che mettono a disagio in questa opera terza di James L.Brooks (dopo 'Voglia di tenerezza' e 'Dentro la notizia'). Da un lato 'Una figlia in carriera' finisce per somigliare ad una sorta di sbiaditissima versione dei 'Protagonisti' di Altman, e di questo sembra quasi volersi scusare. Dall'altro, soffre di un assurdo sbilanciamento di tono, per cui tutto va a concludersi nell'abbraccio non poco appiccicoso tra la bambina neoattrice e il padre che ha riguadagnato i veri valori della vita (nonché una piccola ma dignitosa parte nel remake di 'È arrivata la felicità'). Il progetto originale era quello di un musical, poi le parti cantate e ballate sono state tagliate e questo forse spiega gli sfilacciamenti nella ricucitura. Nel complesso, un film più sfortunato che veramente sbagliato: con qualche tocco tonificante, come la pensosa ironia della woodyalleniana Julie Kavner." (Paola Cristalli, 'Il Resto del Carlino')