UN TIPO IMPREVEDIBILE

HAPPY GILMORE

USA 1996
Il giovane Happy Gilmore ha una grande passione per l'hockey su ghiaccio ed è deciso a diventare un campione in questo sport. La squadra della scuola però lo rifiuta, e, mentre sfoga la propria rabbia, Happy scaglia con forza alcuni oggetti lontanissimo. Quel gesto casuale lo fa approdare ad un'altro sport completamente diverso, il golf. Chubbs, allenatore di colore con una sola mano, lo incoraggia e cerca di insegnargli come ci si comporta su un campo di golf. Happy è infatti molto rozzo, veste male, ha modi pesanti e tutti lo prendono in giro. Comincia a partecipare a qualche gara e le sue escandescenze con lancio di mazza sul campo fanno infuriare soprattutto Shooter Mc Gavin, il giocatore più pagato del circuito, che vorrebbe l'esclusione del ragazzo. Ma il patron, che ha visto salire gli indici d'ascolto televisivi, affida a Virginia il compito di curare l'immagine del ribelle. Happy, saputo che la nonna ha bisogno di denaro per salvare la propria casa, si impegna ancora di più nelle gare. Si arriva allo scontro finale tra lui e Shooter. Dopo una gara combattutissima, Happy ha la meglio, ottiene i soldi, torna a casa con la nonna e con Virginia, innamorata di lui.
SCHEDA FILM

Regia: Dennis Dugan

Attori: Adam Sandler - Happy Gilmore, Christopher McDonald - Shoter Mc Gavin, Julie Bowen - Virginia Venit, Frances Bay - Nonna, Carl Weathers - Chubbs Peterson, Dennis Dugan - Doug Hompson, Allen Covert - Otto, Lee Trevino, Kevin Nealon, Jared Van Snellenberg, Joe Flaherty, Richard Keil, Robert Smegel, Bob Barker

Soggetto: Adam Sandler, Tim Herlihy

Sceneggiatura: Adam Sandler, Tim Herlihy

Fotografia: Arthur Albert

Musiche: Mark Mothersbaugh

Montaggio: Jeff Gourson

Scenografia: Perry Andelin Blake

Costumi: Tish Monaghan

Durata: 92

Colore: C

Genere: COMICO

Specifiche tecniche: NORMALE A COLORI

Produzione: ROBERT SIMONDS PER UNIVERSAL PICTURES

Distribuzione: UIP - CIC VIDEO

NOTE
REVISIONE MINISTERO GIUGNO 1997
CRITICA
"La commedia è scema, il conflitto di classi e di culture è rozzo e approssimativo, la vicenda primaria a tratti melensa può divertire forse i golfisti: ma il protagonista Adam Sandler ha una semplicità e un'energia piuttosto simpatiche". (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 25 agosto 1997)