UN POLIZIOTTO ALLE ELEMENTARI

KINDERGARTEN COP

USA 1990
In California, Cullen Crisp, ricco trafficante di droga, dopo aver appreso da un giovane informatore che sua moglie, fuggita da 5 anni col loro bambino (che egli vuole riprenderle), vive col piccolo nella cittadina di Astor nell'Oregon, invece di dargli i soldi promessi, uccide il ragazzo e scappa, senza sapere che all'assassinio ha assistito, nascosta, Cindy, la ragazza di questi. Subito dopo sopraggiunge il poliziotto John Kimble, che da tempo indaga su Crisp, e riesce a fatica a far testimoniare contro di lui la spaventatissima ragazza, che è una tossicomane: l'omicida viene arrestato, mentre sua madre Eleanor promette di aiutarlo in ogni modo. Poichè la polizia ha saputo che la moglie e il figlio di Crisp si trovano ad Astor (ma non ha loro fotografie e ignora sotto quale nome si nascondano) vengono inviati sul posto Kimble e la sua collega Phobe O'Hara, che deve presentarsi come maestra d'asilo nella scuola elementare locale, per indagare sul bambino conteso. Quando i due poliziotti giungono ad Astor, essendo Phoebe ammalata, John è costretto a prendere il suo posto, ed è assunto dalla direttrice, miss Schiowsky, già avvertita della sua missione segreta. Il primo impatto di Kimble con gli scatenati bambini dell'asilo è pessimo, ma presto egli riesce a renderli calmi e disciplinati e a farsi apprezzare da loro. Gli si affeziona specialmente Dominic, un maschietto di sei anni, la cui madre, Joyce Paulmarie, separata dal marito, insegna nella stessa scuola. Presto John, che si sta innamorando di Joyce, ed è ricambiato, comprende che lei e Dominic sono coloro che egli cerca, e confida finalmente alla donna la sua vera identità. Proprio allora giunge ad Astor Crisp, accompagnato dalla madre, che, fatta morire Cindy per overdose, ha provocato la liberazione del figlio, contro il quale non ci sono più testimoni. Introdottosi nella scuola, ed individuato suo figlio (che non può riconoscere), Crisp cerca di rapirlo, ma Kimble lo insegue nella scuola, in cui divampa un incendio provocato deliberatamente dal criminale. Kimble, dopo un crudo scontro con Crisp, riesce ad eliminarlo ma accorre la madre di questi che, ferito gravemente John, sta per ucciderlo, quando viene colpita dalla sopraggiunta Phoebe. Ormai guarito, Kimble, entusiasta del suo lavoro di insegnante, sceglie di restare nella scuola, di unirsi a Joyce e di essere un padre per Dominic.
SCHEDA FILM

Regia: Ivan Reitman

Attori: Arnold Schwarzenegger - Kimble, Penelope Ann Miller - Joyce, Pamela Reed - Phoebe, Linda Hunt - Miss Schlowski, Richard Tyson - Crisp, Tom Dugan - Avvocato Di Crisp, Joseph Cousins - Dominic, Jayne Brook - Madre Di Zach, Angela Bassett - Hostess, Lee Forest - Farmacista, Richard Portnow - Capitano Salazar, Heidi Szedberg - Madre Di Joshua, John Steinkamp - Commesso Del Negozio Giocattoli, Tom Kirlander - Danny, Park Overall - Samantha'S Mother, Robert Nelson - Henry, Alix Koromzay - Cindy, John Hammil - Padre Di Zach, Betty Lou Henson - Madre Di Keisha, Cathy Moriarty - Madre Di Sylvester, Roma - Manicurist, Christian Cousins - Dominic Palmieri, Carroll Baker - Eleanor Crisp, Stephen Root - Sceriffo

Soggetto: Murray Salem

Sceneggiatura: Timothy Harris, Murray Salem, Herschel Weingrod

Fotografia: Michael Chapman

Musiche: Randy Edelman

Montaggio: Wendy Greene Bricmont, Sheldon Kahn

Durata: 109

Colore: C

Genere: POLIZIESCO

Specifiche tecniche: NORMALE A COLORI

Produzione: IVAN REITMAN E BRIAN GRAZER

Distribuzione: UIP (1991) - CIC VIDEO

CRITICA
Le tre anime del film comica, thrilling, sentimentale, perchè il neo maestro incontra pure l'amore convincono però senza troppi guizzi e senza mai fondersi in un cocktail convincente fino al telefonatissimo crescendo finale. Qualche gag va a segno, qualche interprete è degno di miglior causa (a cominciare da Pamela Reed). Ma Ivan Reitman appartiene alla razza dei registi che con l'esperienza peggiorano. E per Schwarzenegger gli esami del comico non finiscono mai. (Fabio Ferzetti, Il Messaggero)
Il filmetto diretto da Ivan Reitman, produttore e regista, è abbastanza divertente e perfino aggraziato nonostante la mole maldestra del protagonista. (Paolo D'Agostini, La Repubblica)
Reitman sfrutta la recente moda cinematografica del bambino in panne e "home alone", chiedendo al robot Schwarzenegger l'impossibile, cioè d'essere spiritoso. (Maurizio Porro, Il Corriere della Sera)
Ci sono delle gags amene, qualche situazione induce a sorridere, il racconto anzichè renderlo più animato, si può seguire senza troppe difficoltà. Chi stenta a farsi prendere sul serio è Schwarzenegger. Quando si intenerisce, naufraga in un mare di smorfiette che gli contraggono la bocca e gli fanno strabuzzare gli occhi in modo quasi penoso. (Gian Luigi Rondi, Il Tempo)