UN PAIO DI OCCHIALI

ITALIA 2001
Annarella una poverissima bambina napoletana di 10 anni si alza nel cuore della notte e scruta le facce stravolte dalla miseria del padre, della madre, del fratellino e della zia. Il mattino dopo la madre parte per sostenere un gravoso acquisto assai criticato dalle vicine per le quali il mondo fa troppo schifo e Annarella è fortunata ad essere 'quasi cecata'. Ma lei ricorda il mondo lucidissino del negozio di occhiali e aspetta con ansia la madre. Quando Donna Rosa torna con un paio di occhiali Annarella li inforca con le mani tremanti e la realtà esplode davanti ai suoi occhi. I muri del cortile screpolati, i balconi cadenti, le figure ceciose avanzano verso di lei per afferrarla. La ragazzina comincia a vomitare e il suo malessere si interrompe solo quando si leva gli occhiali. La notte successiva Annarella andrà a gettarli in un tombino e mentre gli occhiali sprofondano un rivolo rosso di sangue scende per le sue gambe sottili segnando la fine dell'infanzia e l'ingresso nell'età feconda.
SCHEDA FILM

Regia: Carlo Damasco

Attori: Renata Brando - Annamaria, Rosaria De Cicco - Zia Nunzia, Daria D'Antonio (II) - Rosaria, Giuseppe Bonacci - Don Peppino, Peppa Talamo - Mariuccia, Luisa Musiello - Donna Rosa

Sceneggiatura: Carlo Damasco

Fotografia: Antonio Grambone

Musiche: Luca De Gregorio

Montaggio: Marzia Mete

Scenografia: Rosario Zaccaria

Durata: 16

Colore: B/N-C

Genere: CORTOMETRAGGIO

Specifiche tecniche: 35 LMM (1:1,85)

Tratto da: RACCONTO OMONIMO DI ANNA MARIA ORTESE CONTENUTO NE "IL MARE NON BAGNA NAPOLI" EDITO DA ADELPHI

Produzione: THULE

Distribuzione: BANANAFISH

NOTE
EFFETTI DIGITALI: DYTE - NAPOLI.
IN CONCORSO ALLA 58^ MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA NELLA SEZIONE "CORTO-CORTISSIMO".
CRITICA
Dalle note di regia: "Gli occhiali rappresentano lo strumento di conoscenza e di riappropriazione della realtà e la loro negazione ne costituisce il rifiuto. Ma pur rifiutando gli occhiali, ormai lo strappo è avvenuto cambiando profondamente e per sempre la natura della persona; niente può più essere come prima."