TRE RAGAZZE VIENNESI

ITALIA 1942
Un anziano barone dal passato alquanto libertino; vive in un castello con il proprio figlio, rievocando i ricordi della sua gioventù. Egli fu un tempo l'amante di una donna che ora fa l'accompagnatrice di un trio di ballerine le quali venute a conoscenza della cosa, capitano al castello e si spacciano per figlie del barone, mettendolo in imbarazzo di fronte al proprio figlio. Questi frattanto si innamora di una di esse e dopo una serie di equivoci e di comiche e movimentate avventure, la vicenda si conchiude con il matrimonio delle tre ragazze e con quello del barone e della sua ex amante.
SCHEDA FILM

Regia: Giuseppe Fatigati, Hubert Marischka

Attori: Sonja Gerda Scholz, Anton Pointner, Heinz Salfner - Amico Di Pietro, Lucie English - Ursel, Hermann Speelmans - Barone Von Randolph, Grethe Weiser - Ermine, Theodor Danegger - Nicola, Johannes Riemann - Pietro, Else Von Mollendorff - Inge, Juliane Schafer, André Mattoni - Amico Di Pietro, Carola Hohn - Heidemarie

Soggetto: Hubert Marischka

Sceneggiatura: Aldo Pinelli, Tullio Covaz

Fotografia: Eduard Hoesch

Musiche: Frank Fux

Scenografia: Gastone Medin

Altri titoli:

WIERNER MADLES

Durata: 82

Produzione: ITALA FILM

Distribuzione: GENERALCINE

NOTE
IL FILM E' GIRATO CON IL CAST TEDESCO E ALCUNI TECNICI ITALIANI, GIRATO IN DOPPIA VERSIONI: ITALIANA E TEDESCA, DAL TITOLO " WIERNER MADLES".
CRITICA
"Ecco un film che vorrebbe essere - nelle intenzioni dei responsabili - di una comicità travolgente e che invece riesce a divertire soltanto a sprazzi. [...] La direzione di Maschneck (sic!, ma è Marischka, n.d.r.) che ha qualche buon momento, non compie alcuno sforzo per uscire dalla normalità come del resto l'interpretazione, che pure è affidata ad uno stuolo di artisti. [...] Particolare divertente da notare: mentre le donne sono vestite da estate, gli uomini indossano pesanti cappotti invernali; piccolo neo che sarebbe stato però facile da evitare, e che testimonia della leggerezza con cui la pellicola è stata messa insieme". (Giuseppina Setti, "Il Lavoro", 6/9/1942).