Tom & Viv - Nel bene, nel male, per sempre

Tom & Viv

GRAN BRETAGNA 1994
La giovane aristocratica Vivienne Haigh-Wood, bella, intelligente e vivace, approfittando di un'assenza dei severi genitori e con la complicità del fratello minore Maurice, sposa Thomas Stearns Eliot, studente americano della Merton College di Oxford. Ben presto però Tom scopre che la moglie, che soffre di fibrillazioni dovute a disfunzioni ghiandolari, ha dei momenti di forte squilibrio psichico, dovuti anche ai cocktail di farmaci che è costretta ad assumere. Quando Vivienne presenta Tom alla famiglia, suo marito viene accolto con indifferenza dal padre e con simpatia dalla madre: pertanto gli sposi sono costretti a convivere con il filosofo Bertrand Russel, ex insegnante di Tom e molto amico dei due, e solo dopo qualche tempo vengono riammessi in famiglia. I consulti medici non sembrano lasciare prospettive di guarigione per Viv. Intanto Maurice parte per il fronte mentre Tom, con l'appoggio della moglie, pubblica le sue prime poesie, che non bastano certo per farli sopravvivere. Tom entra così in banca, e Viv, che lo vede come un recluso, gli fa delle scenate, irritata anche dall'avvicinarsi di Tom alla Chiesa attraverso il vescovo di Oxford. Maurice torna sano e salvo, e Tom pubblica "The Waste Land", che consolida la sua fama. Le condizioni di Viv peggiorano, ed alla morte del padre il patrimonio di Viv viene posto sotto la tutela del marito e del fratello, che parte per l'Africa. Comprata una casa, Tom lavora presso una casa editrice. Ma alla situazione economica finalmente tranquilla non corrisponde il clima familiare, sempre più burrascoso per le esibizioni di Viv, che, sentendosi esclusa dalla vita letteraria di Tom, che nel frattempo si è fatto battezzare, giunge a versargli cioccolata fusa nella cassetta della posta o a minacciare con un coltello da teatro le amiche accusate di insidiare Tom. Infine, confortato da Maurice e avversato dalla suocera, Tom acconsente, se pure a malincuore, alla reclusione di Viv in un istituto psichiatrico, dove la donna muore dopo undici anni senza più rivederlo, ma dichiarando al fratello che, unico, si reca a trovarla, di amare sempre il marito.
SCHEDA FILM

Regia: Brian Gilbert

Attori: Willem Dafoe - Thomas Stearns Eliot, Miranda Richardson - Vivienne Haigh-Wood, Rosemary Harris - Rose Haigh-Wood, Tim Dutton - Maurice Haigh-Wood, Nickolas Grace - Bertrand Russell, Geoffrey Bayldon - Harwent, Clare Holman - Louise Purdon, Philip Locke - Charles Haigh-Wood, Joanna McCallum - Virginia Woolf, John Savident - Sir Frederick Lamb, Michael Attwell - W.I. Janes, Joseph O'Conor - Vescovo di Oxford, Anna Chancellor - Donna

Soggetto: Michael Hastings

Sceneggiatura: Michael Hastings, Adrian Hodges

Fotografia: Martin Fuhrer

Musiche: Debbie Wiseman

Montaggio: Tony Lawson

Scenografia: Jamie Leonard

Costumi: Phoebe De Gaye

Effetti: Derek Langley, Film Opticals, Ciné Image

Durata: 119

Colore: C

Genere: COMMEDIA

Specifiche tecniche: 35 MM, SCOPE, TECHNICOLOR

Tratto da: tratto dall'omonima opera teatrale di Michael Hastings

Produzione: MARC SAMUELSON, HARVEY KASS, PETER SAMUELSON PER SAMUELSON PRODUCTIONS, IRS MEDIA, HARVEY CASS, IN COLLABORAZIONE CON BRITISH SCREEN PRODUCTIONS

Distribuzione: WARNER BROS ITALIA (1994) - PANARECORD

NOTE
NOMINATION ALL'OSCAR 1995 COME MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA A MIRANDA RICHARDSON.

NOMINATION ALL'OSCAR 1995 COME MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA A ROSEMARY HARRIS.
CRITICA
"Acclamata l'attrice, come ha fatto il pubblico, diciamo che anche il film è di bella, tradizionale fattura, descrittivo senza troppe moine, con qualche impennata di humour nella sceneggiatura che Michael Hastings ha tratto da una sua commedia dell'84. Siamo in una zona Ivory-Forster, l'Inghilterra anni Venti con i suoi tè zuccherosi e ipocriti." Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 08/09/1994)

"Ma chi l'ha detto che le biografie vivide, fascinose e delicate le sappia ricamare solo Sir Richard Attenborough? L'oxfordiano Brian Gilbert, ad esempio, autore del sorprendente 'Tom & Viv', ha confezionato un gioiellino che infiamma icuori e rovista nelle coscienze. E' un couturier talentoso Gilbert, che riduce un passionaccia ambigua che ha fatto la storia della letteratura, col filo di un realismo elegante e struggente. Ed ora che la storia d'amore tra T.S. Eliot, uno dei maggiori poeti del secolo, e Vivienne Haight-Wood, brillante virgulto dell'aristocrazia inglese era una prova rischiosa." (Francesco Specchia, 'La Voce', 08/09/1994)